Il ruolo delle donne nella cultura transfrontaliera è stato al centro del dibattito che si è svolto questo pomeriggio a Palazzo de Bassa, a Gorizia. L’incontro si è svolto nel quadro dell’anno che vede protagoniste le città di Gorizia e Nova Gorica insieme, con il riconoscimento di Capitale Europea della Cultura, ed è stato organizzato dal Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di commercio Venezia Giulia.
L’iniziativa ha inteso valorizzare la centralità della donna nella trasmissione della memoria, nella costruzione dell’identità culturale comune e nello sviluppo delle relazioni sociali e imprenditoriali in un territorio di confine segnato da profonde fratture storiche, ma anche da forti legami condivisi.
Dall’ incontro è emerso quanto le donne siano protagoniste di azioni di aiuto reciproco, di una cultura della pace, del dialogo, della collaborazione. E sono state custodi di tradizioni, di lingua, di cucina, di canti, in una parola custodi di identità. Hanno custodito, ma anche tramandato un patrimonio, e hanno cucito – come si è visto a conclusione del convegno in un intervento teatrale con la performance artistica dell’attrice Nikla Panizon con la regia di Gioia Battista – quello che la storia ha diviso con la violenza.
Sull’importanza della cultura e sul ruolo che può avere anche attraverso le Imprese culturali e creative si è soffermato il presidente della Camera di commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti. <Fondamentale – ha detto Paoletti – è il ruolo delle donne nella cultura, nella società, nella famiglia e nell’economia con ottimi risultati. Ci sono in particolare vari sostegni nazionali e internazionali nei confronti dell’imprenditoria culturale e creativa che in Friuli Venezia Giulia ha una consistenza superiore rispetto al resto dell’Italia. E per tale ragione e per lavorare in continuità con quanto fatto nell’anno di Nova Gorica e Gorizia Capitale della cultura europea 2025, abbiamo inserito questo settore all’interno delle prossime progettualità transnazionali del Network delle Camere di commercio della Nuova Alpe Adria>.

<Se oggi Nova Gorica e Gorizia sono Capitale Europea della cultura – sono le parole di Patrizia Artico, assessore a GO!2025 del Comune di Gorizia – lo si deve anche alle tante donne che hanno abitato questo territorio ricco di culture, lingue e spesso nazionalità diverse, che hanno dato un contributo fondamentale alla creazione di quel substrato culturale che ha portato le due città divise da un confine drammatico a far prevalere la volontà di dialogo e di pace. Non solo le tante poetesse, scrittrici, artiste ma anche le donne meno famose che, nel quotidiano, insegnavano ai loro figli il valore e la ricchezza della multiculturalità. E oggi come ieri le donne di confine rappresentano pienamente Go! 2025>.
Sulla stessa linea la capo di Gabinetto del Comune di Nova Gorica, Urška Merljak, che ha ringraziato gli organizzatori dell’appuntamento sottolineando la necessità di <sostenere l’empowerment delle donne per una nuova visione di vita e raggiungimento dei propri obiettivi>.
Per l’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, questo è <un momento di confronto essenziale all’interno delle iniziative della Capitale europea della cultura per tracciare le linee di intervento per il futuro. Crediamo molto nel potere delle donne, c’è una spinta molto importante in ambito imprenditoriale e dal 2010 assistiamo a una grande riduzione della differenza tra imprese femminili e imprese maschili che continuerà ad assottigliarsi. Siamo convinti della bontà delle iniziative dell’amministrazione che hanno rinforzato le politiche per la famiglia con una scelta di campo che vuole guardare alle donne e alla loro indipendenza economica: con tutti i servizi dati cerchiamo di agevolare la buona riuscita delle imprese femminili che ottengono anche dei contributi da parte della direzione Attività produttive>.
L’incontro è stato organizzato dal Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio Venezia Giulia che ha come missione <la promozione dell’imprenditoria femminile – ha ricordato la vicepresidente, Maria Tami – per creare nuove aziende e sostenere le esistenti con attività formative, nonché la ricerca di agevolazioni anche finanziarie come la recente attivazione di una linea dedicata da parte del Confidi Venezia Giulia>.
Nell’incontro moderato dalla giornalista Arianna Boria, con le divertenti “incursioni” di Andro Merkù, di grande spessore i contributi nel campo della scrittura, della regia, della sociologia, ma anche del coaching, della letteratura, del giornalismo e del coaching.
<I confini sicuramente non sono solo tra Paesi ma anche mentali. Superare i confini mentali – ha affermato Moira Casonatto, life & business coach – significa non farsi depotenziare dal passato, da delle condizioni limitanti, bensì prendere i propri limiti e affrontarli. Spesso noi donne in questo abbiamo bisogno di investire in nuovi significati>.
Chi i confini li ha vissuti appieno, invece, testimoniando la realtà di queste terre sono Nadja Velušček, docente di letteratura italiana e slovena e Anja Medvev, regista teatrale. “Dal 1998 realizziamo documentari che trattano di confine del goriziano, prendendo in esame il periodo delle due guerre mondiali. L’ultimo film – ha ricordato Velušček – “Non ti scordar di me” tratta del periodo delle guerre in Europa e nel mondo, ma parlando del passato ci rendiamo conto che il presente è sempre qui”.