Dal 1 dicembre, ogni giovedì sera dalle 19:00 alle 20:30, la sede del CAD CARRA in Via Grazzano 57 si trasformerà in Udine ChecKpoint! — un presidio comunitario di bassa soglia dove ricevere test rapidi per HIV, sifilide ed epatite C, parlare liberamente di sessualità e trovare orientamento nei servizi del territorio.

La risposta a un bisogno concreto
Spiega Sara Rosso, presidente di Arcigay Udine fur! APS. “A Udine mancava uno spazio sanitario non ospedaliero gestito direttamente dalla comunità LGBTQIA+, dove sentirsi al sicuro da pregiudizi. Un progetto nato dai bisogni reali della comunità, che riscrive le regole dell’accesso ai servizi”.
Qui il personale medico e infermieristico condivide le esperienze di vita di chi accoglie”.
“Siamo il ponte tra istituzioni e comunità”, spiega Antonio D’Angelo, Responsabile Salute. “Il nostro personale medico-infermieristico, formato ma interno alla comunità LGBTQIA+, opera in continuità con i servizi pubblici. Un approccio ‘deospedalizzato’ che abbatte le barriere all’accesso”.Antonio d’Angelo, responsabile salute, aggiunge: “L’assenza di giudizio è la nostra colonna portante. Non troverete camici bianchi ma professionisti che parlano la tua lingua, in un ambiente informale che riduce l’ansia da screening”.
Servizi a misura di persona
Il checkpoint offre:• test rapidi gratuiti e anonimi per HIV, sifilide ed epatite C (HCV) e counseling peer-to-peer su sessualità, affettività e benessere e orientamento ai servizi territoriali (cliniche, PrEP, supporto psicologico) e safe space gestito da operatore formate.
“Se un test risultasse reattivo”, chiarisce d’Angelo, “abbiamo attivato canali con i servizi pubblici per garantire percorsi rapidi. Non li abbiamo coinvolti nella progettazione, ma abbiamo costruito e intensificheremo ponti operativi per chi ne avesse bisogno”.Il modello udinese non nasce isolato, ma si inserisce in un movimento nazionale che ha rivoluzionato la prevenzione. A Milano, il Checkpoint Milano (nato nel 2016) accoglie oltre