Con il concerto di Nik Bärtsch in programma venerdì 5 dicembre alle 20.45 alla Fazioli Concert Hall di Sacile si conclude un’edizione del Volo del Jazz che ha saputo rinnovarsi con naturalezza, consolidando il proprio magnetismo culturale. La collaborazione con Fazioli, partner prezioso nel valorizzare l’ascolto più autentico, diventa il punto di partenza per raccontare un percorso che ha riunito sensibilità, linguaggi e pubblici in una stagione da ricordare. Nel piano solo del pianista svizzero si condensa lo spirito del festival: rigore, movimento, trance, una ritualità moderna che vibra nell’essenzialità acustica dello strumento.
Bärtsch, architetto del suono nato a Zurigo e creatore della Ritual Groove Music, arriverà a Sacile per un viaggio ipnotico che intreccia minimalismo, ritmo e spazi di silenzio carichi di tensione. È una musica che respira come un organismo, fatta di poliritmie, riduzioni sottili e variazioni minime che trasformano l’ascolto in un’esperienza quasi fisica. E il suo concerto chiuderà una stagione che ha raccolto consenso diffuso e una partecipazione costante, spesso con il Teatro Zancanaro esaurito già in prevendita.
Dal lirismo di Danilo Rea alle geografie sonore e poetiche di Richard Galliano, Paolo Fresu e Jan Lundgren, fino all’energia di Amy Gadiaga e alle voci piene di storia delle Amazones d’Afrique, ogni appuntamento ha costruito una tessitura riconoscibile e al tempo stesso mutevole. A completare il panorama, gli universi di Roberto Fonseca, U.T. Gandhi e Orchestra Naonis con Enrico Rava, hanno amplificato la varietà di prospettive, confermando la vocazione internazionale della rassegna e il suo ruolo di crocevia creativo.
Accanto ai concerti, il Volo del Jazz, organizzato da Circolo Controtempo con la direzione artistica di Paola Martini e con il sostegno, fra gli altri, di Regione Fvg, Comune di Sacile e Fondazione Friuli, ha messo in dialogo arti e generazioni grazie a un programma collaterale che ha intrecciato presentazioni, narrazioni, percorsi visuali e una forte attenzione al territorio. Il nuovo Quaderno di jazz in versione manga, firmato da giovani autori italiani e giapponesi, ha aperto un ponte estetico inedito, mentre Jazz Tales ha offerto momenti dedicati alla memoria musicale, al cinema e alla fotografia. Non meno significativo il progetto Postcards for Peace, che ha coinvolto gli studenti del Liceo artistico Galvani in un laboratorio di creatività condivisa, trasformando semplici cartoline in messaggi di dialogo destinati a viaggiare lontano.
Con Bärtsch, il festival ritrova nel suono puro del pianoforte, la propria cifra essenziale: un invito all’ascolto consapevole e un modo per chiudere il cerchio di un’edizione che, pur nel movimento continuo, ha mantenuto un’identità limpida e coerente. Il Volo del Jazz saluta il suo pubblico con un ultimo gesto di intensità, affidando alla musica la capacità di creare connessioni che resistono al tempo e allo spazio.
