È stato presentato questa mattina (venerdì 5 dicembre 2025), in un incontro riservato agli Organi di Stampa, il nuovo volume “La collezione Antonio Cattaruzza. Opere in dono alla Regione Friuli Venezia Giulia”, curato dall’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia, a cui è affidata la conservazione, l’esposizione e la valorizzazione del corpus di 196 opere che compongono la collezione, donata dall’Ingegner Antonio Cattaruzza alla Regione, affinché restino un bene vivo e condiviso, a beneficio di tutta la comunità.

All’incontro con la stampa sono intervenuti il Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il Vicepresidente Mario Anzil, il Direttore centrale Cultura e Sport, Anna Del Bianco, la Direttrice generale Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia – ERPAC, Lydia Alessio-Vernì e il donatore, ingegner Antonio Cattaruzza.
Il Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha dichiarato: “Accogliamo con profonda gratitudine la straordinaria donazione dell’ingegner Antonio Cattaruzza, che mette a disposizione della comunità 196 opere di eccezionale valore culturale e artistico. Con questo gesto di fiducia nelle istituzioni, il patrimonio pubblico del Friuli Venezia Giulia si arricchisce di lavori di maestri dal talento eterno, contribuendo a rafforzare la nostra memoria culturale. È un atto di amore per l’arte e per la collettività, rivolto alle generazioni presenti e future. Esprimo un sincero ringraziamento al donatore per la sua generosità e il suo senso civico, e a ERPAC FVG, che con competenza e passione garantirà la conservazione, la valorizzazione e la fruizione di queste opere, affinché restino un patrimonio vivo e condiviso.”
“La donazione dell’ingegner Cattaruzza ben interpreta la nostra idea di cultura come bene condiviso, destinato alla fruizione, alla formazione e alla crescita di ogni cittadino, nel momento in cui custodire significa comprendere, esporre significa raccontare, valorizzare significa creare le condizioni perché un’opera viva, parli e generi nuove domande” ha dichiarato Mario Anzil, Vicepresidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. “Il gesto della donazione, espressione di un mecenatismo consapevole, – ha aggiunto – chiama le istituzioni a un compito alto e chiama ciascuno di noi a un rapporto più esigente con il patrimonio comune. L’impegno dell’Amministrazione regionale e di ERPAC sarà di rendere la collezione accessibile nei luoghi più rappresentativi della regione, così da favorire una relazione viva con il pubblico, promuovendo la collaborazione con le realtà culturali del territorio, al fine di moltiplicare i significati di questo dono.”
IL CATALOGO – 236 pagine per raccontare la “collezione di una vita”
Realizzato dall’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia, diretto da Lydia-Alessio Vernì, curato da Lorenzo Michelli, Conservatore della Galleria Regionale d’Arte contemporanea “Luigi Spazzapan” e curatore de “La collezione Antonio Cattaruzza”, il catalogo è frutto del puntuale lavoro di ricerca e schedatura condotto da Matteo Bonanomi e Francesca Nodari, accompagnati dalle preziose indicazioni di Antonio Cattaruzza.
Grazie all’attenta opera di catalogazione, il volume restituisce in maniera approfondita il valore storico-artistico della collezione, offrendo una lettura organica e ragionata del percorso del collezionista. Le 196 opere sono presentate in ordine alfabetico per autore, lungo una narrazione di 236 pagine che ne approfondisce la genesi e consente di collocare le opere all’interno del contesto storico e artistico di appartenenza.
Dalla lettura emergono le molteplici anime della collezione, la sua grande ricchezza stilistica e l’alta valenza estetica e didattica: da un lato i grandi protagonisti della modernità europea – Ernst, Arp, Cocteau, Léger, Picasso, Mirò – che conferiscono alla raccolta un respiro internazionale; dall’altro l’attenzione verso gli artisti italiani – tra i quali spiccano De Chirico, Severini, Maccari, Mastroianni, per arrivare al contemporaneo Cattelan – e alcune delle più note firme regionali, capaci di restituire la complessità culturale del Nord-Est, come Crali, Celiberti, Music, Dudovich, Mascherini, de Finetti, Černigoj.
La collezione delinea così un’ampia panoramica sulla produzione artistica del Novecento e della contemporaneità più recente, includendo anche significative testimonianze ottocentesche. Un patrimonio che dialoga con l’Europa centrale – profondo è il legame con l’arte austriaca, dettato da ragioni affettive e biografiche del donatore –, ma anche con la stagione delle avanguardie e con le ricerche che hanno segnato lo scorso secolo, riservando particolare attenzione alle personalità locali che hanno saputo lasciare un segno nel panorama artistico italiano.
Un corpus eterogeneo per tecniche e linguaggi – oli, pastelli, disegni, grafiche, sculture, vetri, tecniche miste – che, tuttavia, si unisce a formare un insieme unitario e lineare: ogni opera è un tassello di un percorso coerente, costruito con grande sensibilità e rigore critico dall’ingegner Cattaruzza, nel corso di una vita dedicata alla ricerca e all’amore per l’arte.
Oltre all’importante valore artistico delle opere, ciò che colpisce è la loro capacità di raccontare la storia umana e personale di Antonio Cattaruzza. La collezione rappresenta, infatti, una biografia visiva e affettiva del donatore: ogni opera richiama un’emozione, una novità, una scoperta e risponde non solo al gusto personale dell’ingegnere, ma al suo vissuto più profondo. Un viaggio estetico nel tempo, fatto non solo di oggetti, ma di relazioni, intuizioni, desideri e scoperte.
Una collezione che è cresciuta nel tempo, con la passione e l’affinarsi dei gusti di Cattaruzza, in alcuni casi anche grazie a incontri fortunati e circostanze fortuite, che l’ingegnere racconta all’interno di una approfondita intervista pubblicata sul catalogo. Un esempio: il ritrovamento di una cartolina del Kunsthistorisches Museum che ha permesso di collegare una delle stampe del Seicento della collezione a un dipinto del San Nicola attribuito a Tintoretto, presente proprio al museo viennese. Una scoperta illuminante, che ha spinto l’ingegnere a guardare oltre la produzione artistica triestina, cui apparteneva il nucleo originario della collezione, per rivolgere l’attenzione verso artisti nazionali e internazionali e verso altri stili e tecniche.
Il catalogo sarà disponibile nelle sedi regionali ERPAC (Magazzino delle Idee, Trieste; Villa Manin, Passariano, Codroipo; Palazzo Attems e Borgo Castello, Gorizia; Galleria regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan, Gradisca d’Isonzo) e sarà presentato al pubblico: venerdì 30 gennaio 2026, alle ore 18.00, al Magazzino delle Idee, a Trieste e giovedì 12 febbraio 2026, alle ore 18.00, alla Galleria Regionale d’Arte contemporanea “Luigi Spazzapan”, a Gradisca d’Isonzo.
L’ESPOSIZIONE DELLE OPERE MAI VISTE PRIMA
Parallelamente alle presentazioni, nel mese di febbraio 2026 alcune opere dei grandi autori presenti in collezione, tra i quali Arp, Cocteau, Ernst, Léger, Picasso, saranno esposte per la prima volta al pubblico alla Galleria Regionale d’Arte contemporanea “Luigi Spazzapan”, recentemente inserita nel circuito AMACI, che riunisce i più importanti musei italiani di arte contemporanea.
In futuro, le opere saranno esposte nelle sedi museali della Regione Friuli Venezia Giulia, in parte permanentemente e in parte a rotazione, divenendo oggetto, di volta in volta, di nuove esplorazioni e narrazioni attraverso progetti espositivi specifici.
LA DONAZIONE
Grazie all’atto di donazione, perfezionato nel 2024, la “Collezione Antonio Cattaruzza” diventa bene pubblico, destinato alla fruizione da parte della comunità. Un gesto significativo che testimonia la grande fiducia nelle istituzioni regionali, cui è affidato il compito di accogliere, custodire e valorizzare le opere per renderle accessibili a tutti affinché diventino bene condiviso e occasione di conoscenza, ricerca e partecipazione, trasformando la memoria individuale in esperienza collettiva.
Un atto di mecenatismo consapevole – e un esempio virtuoso di sinergia tra pubblico e privato – che arricchisce e rafforza il patrimonio artistico regionale e le collezioni dell’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia, chiamato a garantire la conservazione e la valorizzazione delle opere e a favorirne la pubblica fruizione, rinnovando così il proprio ruolo di custode e promotore della cultura regionale.
Una collezione che nasce dalla passione e dalla biografia culturale del suo donatore, che oggi viene consegnata al territorio, che in essa può riconoscersi, affinché le opere continuino a vivere in futuro e a generare cultura e bellezza.
“Per me collezionare ha sempre significato abitare altri mondi, in cui si collegano epoche, sogni, intuizioni. Ogni opera è una porta, e chi entra nella mia collezione ha la possibilità di aprire quella porta, senza bisogno di una chiave accademica. Solo con gli occhi. Solo con l’ascolto. Solo con le emozioni della propria sensibilità” ha commentato l’ingegner Antonio Cattaruzza. “Questa collezione – ha aggiunto –, frutto di cinquant’anni di ricerche nel mondo dell’arte, rappresenta un’autobiografia per immagini. Essa non mi appartiene più perché è diventata patrimonio della collettività, ed altri, spero, potranno emozionarsi e anche riconoscersi in essa. Se almeno una persona, uno studente, un giovane collezionista, un visitatore curioso guarderà la collezione e si emozionerà, allora questa donazione non sarà stata vana.”