È diventato la “casa” degli editori e degli scrittori del Friuli Venezia Giulia, a Roma, lo stand L39, allestito dalla Direzione centrale Fvg Cultura e Sport della Regione FVG alla Fiera della piccola e media editoria Più libri più liberi, in collaborazione con PromoTurismo FVG. Uno spazio posto al piano superiore del Convention Center “La Nuvola” progettato da Massimiliano Fuksas, nel quale si possono trovare e sfogliare i libri e le pubblicazioni curati dagli editori del Friuli Venezia Giulia: a Roma in questi giorni hanno fatto tappa, attraverso l’Associazione regionale che li raggruppa, Aviani e Aviani editori, Battello Stampatore, Bottega Errante Editore, Editoriale Stampa Triestina, Editrice Custom, Edizioni Segno, Gaspari Editore, Kappa Vu, Mladica, Orto della Cultura, Qudulibri, Qubì Editore, Tiglio Edizioni, Vita Activa Nuova, White Cocal Press e Campanotto Editore.

E nella mattinata di oggi, sabato 5 dicembre, hanno preso il via gli incontri per il pubblico di Più libri più liberi, programmati dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia: l’incipit oggi nella sala Marte della “Nuvola” con la presentazione di un romanzo storico di grande suggestione, L’ombra di Tiepolo (Arkadia editore) di Alberto Frappa Raunceroy, che ha scelto di raccontare il Tiepolo meno noto, l’uomo e non solo l’artista, chiamato nel 1726 dal Cardinale Dionisio Dolfin per lavorare agli affreschi di Udine. All’evento ha partecipato il Vicepresidente e Assessore alla Cultura e Sport del Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil, che ha sottolineato: «la Regione Friuli Venezia Giulia è tornata quest’anno a Roma, alla Fiera della Piccola e Media editoria Più libri più liberi, perché sostiene e promuove l’impegno editoriale, autoriale e culturale del territorio.

A Roma, così come abbiamo fatto a inizio anno nel cuore di Milano con un’intera rassegna dedicata a GO! 2025 e alla nostra “cultura di frontiera”, arriviamo con la consapevolezza di un solido patrimonio culturale e letterario: una polifonia di voci che rende il Friuli Venezia Giulia area di riferimento sul piano nazionale e internazionale». In vista del 2026, anno di transizione fra l’entusiasmante 2025 della Capitale Europea della Cultura e il 2027 di Pordenone Capitale Italiana della Cultura, il Vicepresidente Anzil ha anticipato: «si tratta di un biennio straordinario, che merita di essere vissuto e raccontato, dentro e fuori dai confini italiani. Per questo torneremo nel 2026 al Salone del Libro di Torino e anche alla Buchmesse di Francoforte: saranno tappe di prefigurazione delle iniziative in arrivo e scenari nei quali spiegare perché siamo la regione che investe più in cultura, in Italia, in rapporto alla propria popolazione. La cultura è un valore e insieme un volano di crescita, motore di sviluppo sul piano sociale, turistico, economico: e in Friuli Venezia Giulia la lettura si promuove con attenzione dai primissimi anni dell’infanzia, e nel periodo scolastico, attraverso il progetto Leggiamo 0-18 che festeggia quest’anno il suo decennale. Siamo anche consapevoli che raccontare i luoghi attraverso la letteratura significa alimentare il desiderio di conoscerli, e visitarli. Da cinque anni, infatti, la Regione Friuli Venezia Giulia promuove il Premio letterario Friuli Venezia Giulia dedicato al “Racconto dei luoghi e del tempo”: affidandosi, di intesa con Fondazione Pordenonelegge, a grandi voci nazionali che hanno raccontato via via Aquileia – con Valerio Massimo Manfredi – Udine e il Tiepolo con Melania Mazzucco, la Carnia con Marco Balzano, Trieste con Mariolina Venezia, Gorizia e l’area di confine con Diego Marani e quest’anno il “Laboratorio Pordenone”, circolo virtuoso fra cultura e impresa bene illustrato dal saggista Giuseppe Lupo. Un racconto e insieme un viatico verso Pordenone 2027, che si preannuncia traguardo intenso e avvincente».

Gli incontri programmati dalla Regione Fvg a Più libri più liberi proseguiranno domani, domenica 7 dicembre, alle 18.30 in Sala Antares con il giornalista e scrittore Mauro Mazza, commissario straordinario del Governo italiano alla Buchmesse 2024, autore di Mostruosa mente (Fazi), un viaggio nella follia che si è fatta storia. La parabola del nazismo viene ricostruita infatti attraverso gli occhi e i ricordi di Magda Goebbels che, nell’aprile del 1945, decise di porre fine alla sua vita e a quella dei sei figli avuti da Joseph Goebbels, ideatore della poderosa macchina propagandistica del regime. Il terzo e conclusivo incontro, lunedì 8 dicembre, è in programma alle 10.30 in Sala Vega, con la scrittrice e giornalista pordenonese Odette Copat, che racconterà il suo ultimo romanzo, Come si esprime un desiderio, edito da Bompiani. Una storia emblematica del nostro tempo, ambientata a Pordenone. Luisa, la protagonista, è una donna divisa tra il lavoro, un figlio adolescente che comunica solo attraverso il silenzio delle felpe col cappuccio, un padre anziano un po’ fuori di testa, bollette e mutui che non danno tregua. Ma quando un Daruma con un solo occhio annerito compare nella stanza di suo figlio Tommaso, qualcosa inizia a cambiare…