C’è una musica che nasce dal cuore, dalla malinconia, dall’amore e si trasforma in bellezza: è il blues. Ed è proprio sulle note di questo genere così profondo che La Contrada mette in scena la sua nuova produzione per il Teatro dell’Infanzia e della Gioventù. 

Dal 3 al 6 gennaio 2026, il Teatro Orazio Bobbio ospiterà “Il Brutto Anatroccolo: un pennuto in blues”, una rilettura poetica e sensoriale della celebre fiaba di Andersen. Firmato dalla regia di Giulio Settimo, lo spettacolo compie una scelta coraggiosa e affascinante: eliminare quasi totalmente il testo parlato.

Nel corso della rappresentazione, gli spettatori udiranno solo sei parole chiave: bello, brutto, felice, triste, solo, insieme. Tutto il resto è affidato alla gestualità ma soprattutto alla potenza della tanta, tantissima musica (contrabbasso, xilofono, percussioni ritmiche, chitarra, tastiere e il kazoo), curata da Enza De Rose,in scena insieme a Valentino Pagliei e Francesco Paolo Ferrara, che hanno partecipato alla creazione delle musiche.

In questo universo scenico, le emozioni non si spiegano, si ascoltano. La musica diventa il respiro dei protagonisti, il battito dei loro cuori e il rumore dei loro passi, trasformando il palco in un paesaggio acustico dove ogni suono ha un colore e ogni silenzio un significato. In scena, tre attori formano la “Band dei Pennuti”, un’insolita formazione musicale che, attraverso strumenti e oggetti sonori, dà vita ai pupazzi creati da Eric Gerini. Non sono solo esecutori, ma veri e propri artigiani dell’emozione che guidano il pubblico attraverso atmosfere vibranti e giochi ritmici.

I costumi di Morana Petrović completano l’estetica di un lavoro che fonde il teatro di figura – burattini fatti con materiale 3D, maschere e il brutto anatroccolo pupazzo, nelle sue diverse evoluzioni – con la performance live. Il protagonista di questa storia non è un essere che “sbaglia” a crescere, ma un individuo che si scontra con le richieste rigide e incoerenti del mondo esterno.

Il fulcro della narrazione non è la trasformazione fisica in cigno, ma una rivelazione interiore: “Il punto centrale non è ciò che diventa fuori, bensì ciò che scopre dentro.

Il Brutto Anatroccolo capisce che non è lui a essere sbagliato, ma sono le aspettative del mondo a non corrispondere alla sua natura.” È un invito a riconoscere la fragilità dei concetti di “bello” e “brutto”, scoprendo che la vera chiave per la felicità risiede nell’ascolto di sé e nell’incontro con l’altro.

Lo spettacolo è un’esperienza sensoriale adatta a spettatori di ogni età, della durata di un’ora, perfetta per chiudere le festività natalizie con una riflessione profonda e attraverso la suggestione della musica.

Calendario delle repliche:

3 gennaio 2026: ore 16.304 gennaio 2026: ore 11.00

5 gennaio 2026: ore 16.30

6 gennaio 2026: ore 16.30

Informazioni: 040.948471; [email protected]; [email protected] www.contrada.it.