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Presentata la XXIV volume Collana d’Arte Fondazione CRTrieste “Miela Reina La nuova arte a Trieste”

Inserito da Paolo Bencich | Apr 8, 2025 | Cultura | 0 |

Presentata la XXIV volume Collana d’Arte Fondazione CRTrieste “Miela Reina La nuova arte a Trieste”

La ventiquattresima monografia della Collana d’Arte della Fondazione CRTrieste è stata presentata ieri, martedì 8 aprile 2025 al Ridotto del Teatro Verdi a Trieste. 

La presentazione è stata affidata a Giorgia Gastaldon, ricercatrice in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. All’evento sono intervenuti anche Francesco Peroni, componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione CRTrieste, Alessandro Del Puppo, curatore della Collana d’Arte della Fondazione, e l’autrice del volume Paola Bonifacio.

Miela Reina

Nata Maria Francesca Reina, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti a Venezia e ha insegnato a Trieste presso l’Istituto Statale d’Arte. Nonostante la prematura scomparsa, a soli trentasei anni, ha segnato profondamente la storia dell’arte italiana degli anni Cinquanta e Sessanta. 

Artista eclettica: ha sperimentato numerose tecniche (pittura, scultura, grafica e scenografia); con il pittore Enzo Cogno ha fondato e diretto la Galleria “La Cavana”, luogo di diffusione delle tendenze artistiche del tempo; nel 1964 insieme a Caraian, Chersicla, Cogno, Palcic e Perizi ha costituito il gruppo “Raccordosei”, promuovendo numerose mostre collettive in Regione, a Venezia e nell’ex Yugoslavia. 

La sua produzione artistica si caratterizza per un forte uso del colore e una materia pittorica densa, influenzata dalle correnti espressioniste e informali. L’artista ha ampliato il suo repertorio artistico esplorando l’installazione e l’arte concettuale in una continua evoluzione che l’hanno portata a utilizzare materiali non convenzionali e a creare opere che hanno sfidato le tradizionali categorie artistiche. 

Significativo è l’impiego ricorrente di simboli personali che diventano una grammatica visiva unica; cuori-bretzel, buste postali, forbici e frecce contribuiscono a creare un’iconografia affascinante e profondamente personale. ​Le forbici, in particolare, possono essere interpretate come metafora di taglio e trasformazione, riflettendo forse il desiderio dell’artista di recidere legami con tradizioni artistiche precedenti o di esplorare nuove dimensioni espressive. La loro presenza nelle sue opere sottolinea l’importanza che Reina attribuiva al concetto di metamorfosi e al processo creativo come atto di continua ridefinizione.

Collana d’Arte della Fondazione CRTrieste

Questo nuovo volume si innesta sul filone avviato e sperimentato delle monografie della Collana d’Arte della Fondazione CRTrieste, ideale continuazione di quella edita dalla Cassa di Risparmio. Una serie di prestigiosi volumi – curati prima da Franco Firmiani, poi da Giuseppe Pavanello e ora da Alessandro Del Puppo – che danno voce a quella generazione di artisti che si è formata e ha lasciato un segno nella Trieste tra Otto e Novecento e che testimonia la vivacità artistica di un periodo peculiare nella storia culturale cittadina, offrendo così agli studiosi un importante strumento di approfondimento e agli appassionati del settore un significativo contributo.

Giorgia Gastaldon

Ricercatrice in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. In precedenza è stata ricercatrice all’ presso l’Università degli Studi dell’Insubria e coordinatrice scientifica del progetto “Italian Council Now we have seen. Women and Art in 1970s Italy” presso la Bibliotheca Hertziana – Max Planck Institute for Art History di Roma.  

Nel 2014 ha ottenuto un dottorato in Storia dell’Arte presso l’Università degli Studi di Udine e diverse borse di ricerca. Parallelamente alla sua carriera accademica, lavora anche come curatrice e ha in particolare co-curato la mostra “Accardi. Contesti al Museo del Novecento di Milano e Unica. Sei storie di artiste italiane allo Spazio Ilisso di Nuoro”: Ha all’attivo diverse pubblicazioni scientifiche quali saggi, articoli e monografie incentrati sulla ricezione dell’arte americana in Italia, il ruolo giocato dalle riviste nell’aggiornamento degli artisti, la critica d’arte italiana, l’arte delle donne, la questione di genere nella rappresentazione delle artiste e nell’arte astratta. 

Paola Bonifacio 

Dopo la Laurea in Conservazione dei Beni Culturali, indirizzo Beni Mobili e Artistici, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Udine, consegue la Specialità in Archeologia e Storia dell’arte moderna e contemporanea presso la Scuola di Specializzazione dell’Università degli studi di Siena con la tesi in Storia dell’Arte Contemporanea dal titolo “Miela Reina: il gioco come arte”.

Ha curato diverse mostre sull’artista triestina. Da settembre 2019 è Manager dei Musei Civici di Treviso per la valorizzazione e promozione del patrimonio civico. Dal 1997 a oggi è consulente e ideatrice di programmi d’arte radiofonici e televisivi per la Rai del Friuli Venezia Giulia. Nell’ambito della sua attività professionale, a partire dal 1992 ha progettato e collaborato a numerosi pubblicazioni scientifiche e cataloghi,

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