TRIESTINA (4-3-1-2): Roos, Jonsson, Bianconi, Frare, Tonetto (st 78° Cancellieri), Fiordilino (st 57° Braima), Correia, Ionita, Cortinovis (st 78° Voca), Olivieri, Udoh (st 57° Vertainen). All Tesser.

CALDIERO (4-3-3): Crespi, Pelagatti  (st 79° Lanzi), Filiciotto, Nessi, Gobetti, Fasan ( 57° Marras), Mondini, Mazzolo (st 69° Gecchele), Gattoni, Cazzadori (st 69° Scappini), Florio (st 57° Caccavo). All. Soave.

Arbitro:  Zanotti di Rimini.

NOTE: terreno di gioco in ottime condizioni, spettatori 6.553, ammoniti Ionita e Gobetti. Angoli 9-8 per il Caldiero Terme, recuperi 2’ e 4’.

Nella partita più importante del’intera stagione, nel ritorno dei playout, la Triestina di Tesser conquista meritatamente la tanto agognata salvezza sul campo e mantiene la categoria.

            Reti inviolate anche al Rocco, nel ritorno dei play out contro il Caldeiro Terme, che consente all’Unione di rimanere in serie C.

            Contro i veneti, squadra seria e ostica, che ha lottato sino alla fine con tutti le sue armi a disposizione per mantenere la categoria, tanta sofferenza, nervi scoperti e moltissima paura di non farcela nelle gambe e nelle teste degli alabardati.

            Alla fine il doppio score a reti inviolate premia comunque la squadra più meritevole, più forte e più convinta.

            Una salvezza, lo ribadiamo ancora una volta, conquistata largamente sul campo, ma non a tavolino.

            Colpa della società, tragicamente responsabile di questo spareggio che, dalla squadra sul campo era stato ampiamente evitato, con la salvezza conquistata largamente ben prima del termine del campionato!

            Sugli spalti ben 6.553 tifosi rossoalabardati, ennesimo intramontabile segno di amore e affezione assoluta del popolo triestino nei confronti della squadra.

            Al triplice fischio finale, apoteosi incredibile del pubblico alabardato, che sfoga la propria gioia invadendo pacificamente il terreno di gioco, esultando e festeggiando i giocatori, che si sono uniti ai loro supporters ballando e saltando assieme in una festa pazzesca, incredibile, bellissima.

            Sul match vero e proprio, nel primo tempo manovra lenta e impacciata nei giocatori di Tesser, spazi ridotti e poca velocità. Nelle gambe tanta paura di non farcela.

            Compagine di Attilio Tesser senza lo squalificato Silvestri, al suo posto al centro della difesa Silvestri.

            Altra musica nella ripresa, con Olivieri e Cortinovis a spingere decisamente in avanti e a creare alcune buone occasioni.

            Purtroppo la fretta  e la solita imprecisione non hanno consentito di concretizzare.

            Negli ultimi minuti il previsto forcing disperato del Caldiero, alla ricerca del gol che avrebbe beffato la Triestina e i suoi immensi tifosi.

            Stasera la dea bendata ha, finalmente, aiutato l’Unione, con due occasioni su palle inattive dei veneti che hanno sfiorato la rete, per fortuna non concretizzate.

            Sarebbe stato troppo, sinceramente, dopo una stagione in cui si è visto di tutto.

            Onore al merito al mitico allenatore  Attilio Tesser e al direttore sportivo Daniele Delli Carri, unici artefici di questa incredibile salvezza.

            A loro il totale merito di aver raccolto una squadra miseramente in fondo alla classifica ormai spacciata nel girone d’andata e di essere riusciti a ricostruirla, a sollevarla e a portarla verso una salvezza assolutamente  impossibile da credere a gennaio!

            Adesso si vedrà cosa succederà da qui in avanti.

            Con questa società e la sua sciagurata gestione in questo campionato le premesse, purtroppo, non sono delle migliori!

LE DICHIARAZIONI IN SALA STAMPA

Il DS Delli Carri

“Faccio una premessa, ringraziare l’allenatore. I giocatori hanno dato tutto in momenti di difficoltà. Si sono dimostrati molto uomini, è questo il ringraziamento più grande che io faccio a loro. Era la cosa più importante uscire da questa situazione. Mi preme ringraziare l’allenatore con i giocatori. Il fattore degli uomini è stato determinante. È stato fondamentale avere a che fare con degli uomini, aver creato un gruppo di uomini che era la cosa che più premeva al di là dell’aspetto tecnico. Poi dopo si compie qualcosa di straordinario, perché le statistiche ci davano contro su ogni cosa, perché fare 12-13 punti nel girone d’andata significava anche retrocedere. Qualcuno ci ha messo del suo per farci retrocedere e noi abbiamo fatto il contrario per salvarci sul campo. Adesso la palla passa fuori. Poi noi abbiamo fatto quello che dovevamo fare, professionalmente parlando. Domani me ne vado a casa per starci una settimana perché devo staccare, perché sette mesi sono stati come sette anni. Si renderanno conto anche i giocatori dopo che questa sarà stata una grande soddisfazione in generale, proprio per tutto quello che è stata l’annata. Si può far male nel calcio ma non è quello, il problema è che si può sbagliare, le partite come oggi sono la dimostrazione che si è voluto e cercato quello che dall’inizio speravamo. Adesso al futuro non ci voglio pensare. 

Credo sia veramente stata un’impresa. Ne ho viste tante nel calcio, ma mai come quest’anno ne ho viste veramente tante. Però poi fa parte del gioco. Tante cose accadono, ma non voglio colpevolizzare nessuno. è stata una stagione tribolata. Oggi c’è solamente da fare gli applausi ai giocatori e all’allenatore. Si era detto ai calciatori che noi ci eravamo con un compito, quello di stare in campo e pensare alla salvezza della Triestina perché i giocatori devono fare i professionisti; l’hanno dimostrato in più riprese quest’anno. Nonostante i momenti down di una stagione che ci sta a giocare male e a giocare bene, siamo stati bravi a mantenere l’equilibrio dentro lo spogliatoio. C’è stato magari un momento in cui pensavo veramente che quell’obiettivo più grande che sembrava alla portata, sono un ottimista per natura. Sono sempre stato ottimista perché questa squadra si potesse salvare e che potesse raggiungere l’obiettivo. Poi il momento dove qualcosa sembrava che crollasse da un momento all’altro, ma poi alla fine abbiamo mantenuto la barra dritta.”

Mister Attilio Tesser

“Cosa rappresenta questa salvezza? La felicità di aver contribuito, assieme ai ragazzi, ai magazzinieri, ai fisioterapisti, tutta la gente che ci lavora attorno, a portare la Triestina alla salvezza. Aver fatto questo risultato è una cosa importante perché Trieste non merita di lottare per la quarta serie. È una grande soddisfazione, forse più di vincere un campionato. In coscienza mia, che ho convinto i miei collaboratori a prendere questa squadra che aveva sei punti in classifica, sette fatti sul campo dopo 16 partite dovendo affrontare Padova Vicenza e Novara, primo secondo e quinto in classifica, come ho più volte ribadito anche recentemente qua, quei punti fatti all’inizio sono stati determinanti per poi poter raggiungere la salvezza. Ringrazio i miei calciatori che mi hanno dato tutto con impegno, con serietà con professionalità. Non ho mai avuto nessun problema di spogliatoio neanche per un giorno. Sono stati tutti molto partecipi dall’inizio, alla fine devo dire grazie ai miei collaboratori che mi hanno non solo supportato, ma anche sopportato.”

E a interrompere le dichiarazioni di Tesser, ecco Olivieri e Correia con delle bottigliette di acqua a fare la classica doccia del raggiunto obiettivo al loro Mister, non essendoci riusciti nello spogliatoio. Il mister, sorpreso e ormai bagnato prosegue: “Ecco vedete, la testimonianza. Stavo parlando bene di loro? Come mi trovo adesso, devo cambiare idea?” – scherza Tesser – Gestire col pensiero che ogni mese potesse succedere qualcosa,per loro che vanno in campo, hanno famiglie, un futuro, non è stato semplice nemmeno per me che poi dovevo gestire tutto questo. Quindi è un qualcosa di bello, di importante e ringrazio, ripeto, tutti compresi voi che ci siete. Devo ringraziare i tifosi che ci sono sempre stati vicini e anche stasera, per questo dico che Trieste merita altro. 

Diciamo che stasera ci sono stati 80 minuti. Fatti bene senza sofferenza in particolare e creando in attacco, non mollando mai e alla fine loro hanno provato il tutto per tutto e hanno avuto anche delle occasioni per farci male. Ho avuto paura su due calci d’angolo soprattutto della palla vagante in area. Chi ha fatto la partita? Penso che abbiamo meritato decisamente questo risultato. Sono partite uniche, sono sempre 180 minuti e sono difficili. Da quando sono arrivato ho fatto 20 punti più del Caldiero che è una buonissima squadra che gioca un buon calcio e le faccio i complimenti. Mi dispiace che sia retrocessa, è il calcio. C’è stato quell’impegno che ho detto prima con la volontà con la determinazione di tutti quanti veramente che va al di là delle retoriche del momento. Non ho mai avuto problemi, neanche un minuto nella gestione di questo gruppo.”

Grazie Mister