I “Dopo di noi” di Varmo e San Daniele al Giubileo della disabilità
La Città Eterna si è trasformata, dal 27 al 30 aprile 2025, nel cuore pulsante della fede e dell’inclusione con la celebrazione del Giubileo dedicato alle persone con disabilità. Un evento di portata internazionale sul tema della speranza, che ha visto la partecipazione sentita e significativa di numerose realtà provenienti da tutto il mondo, tra cui le strutture residenziali “Dopo di Noi” Villa Iris di Gradiscutta di Varmo e Villa Cosmo di San Daniele del Friuli – AsuFC, a rappresentare la Cooperativa sociale Itaca.
Beneficiari e educatori dei due servizi hanno intrapreso con entusiasmo il viaggio verso Roma, animati dal desiderio di vivere appieno questo momento di grazia e di condivisione. Il Giubileo ha offerto loro un’occasione unica per rafforzare la propria spiritualità, sentirsi parte di una comunità accogliente e celebrare la bellezza della persona nella propria diversità.
Durante i giorni romani, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di visitare i luoghi più celebri della Caput Mundi, assistere alle celebrazioni dedicate e partecipare a momenti di incontro e socializzazione assieme a migliaia di persone con disabilità, le loro famiglie e gli operatori del settore. Un’esperienza che ha arricchito il loro bagaglio umano e spirituale, creando legami e offrendo nuove prospettive.
La presenza di Villa Iris e Villa Cosmo al Giubileo delle persone con disabilità testimonia l’impegno costante della Cooperativa Itaca – ed in modo particolare dei due servizi “Dopo di Noi” – nel promuovere la piena inclusione sociale e la partecipazione attiva alla vita della comunità delle persone con disabilità. Un viaggio che è andato oltre la semplice visita, rappresentando un passo importante nel percorso di autonomia e verso una società sempre più consapevole e accogliente verso le fragilità.
Il ricordo di questi giorni romani resterà impresso nei cuori di tutti i partecipanti, portando con sé un messaggio di speranza, fede e la consapevolezza della ricchezza che la diversità apporta al tessuto sociale delle nostre comunità. Un esempio di come anche i momenti riservati al proprio senso religioso possano diventare un potente motore di inclusione e di crescita per tutti.