Con otto concerti, tra cui una nuova commissione a Giorgio Battistelli, il ritorno alla sinfonica di Daniel Oren, e tanti solisti e direttori di spicco, spesso assolutamente inusuali nelle programmazioni italiane, torna dall’11 settembre la stagione sinfonica del Verdi, uno degli appuntamenti più seguiti in città in netta controtendenza rispetto alla media nazionale e vero palco per la crescente eccellenza dell’orchestra del teatro.

Si parte l’11 settembre entrando nel cuore del grande romanticismo con Brahms e con il pluripremiato pianista ucraino Vadym Kholodenko, ex enfant prodige, oggi in costante tournée sui migliori palchi internazionali, con il podio di una delle ultime memorie del grande sinfonismo tedesco di tradizione, l’82enne Hartmut Haenchen, tedesco di Dresda, star della Germania Est eccezionalmente prestato ai Berliner e al Concertgebouw, oggi davvero memoria storica di un suono e di una tradizione fondante la cultura musicale europea. 

Subito il 14 settembre, quasi per mettere in dialogo due stati dell’arte sinfonica mitteleuropea, il giovanissimo direttore d’orchestra Luka Hauser, primo Kapellmeister e Direttore Assistente di Cornelius Meister alla Staatsoper di Stoccarda, presenterà un tutto Beethoven con la star del pianoforte Jan Lisiecki, scelto negli anni da direttori quali Abbado, Pappano, Harding, oltre che pluripremiato sin dalla più giovane età. 

Questi primi due concerti danno seguito, anche per questa stagione, alla felice collaborazione con la SOCIETÀ DEI CONCERTI DI TRIESTE nell’ambito del NUOVO FESTIVAL DI TRIESTE.

Il 22 settembre si proseguirà poi in questa capsule Beethoven passando dalla celeberrima quinta Sinfonia alla monumentale Nona, in collaborazione con l’orchestra e il coro dell’Opera di Maribor e la direzione di un’altra eccellente personalità musicale che ha fatto e vissuto la storia del suono e del sinfonismo del secondo Novecento, l’ottantenne Pinchas Steinberg, solisti d’eccellenza il soprano rumeno Ana Maria Labin, il mezzosoprano turco-tedesco Deniz Uzun, il tenore siciliano Antonino Siragusa e il basso albanese Gezim Myshketa.

Per il quarto concerto, tra gli eventi clou di GO!2025, il 28 settembre con la direzione di Enrico Calesso la vera sorpresa di questa stagione con la nuova commissione del Teatro Verdi a Giorgio Battistelli, stimato decano della composizione europea con “Fedeli d’Amore”, oratorio in forma scenica per due voci, coro e orchestra. Liberamente tratto da opere di Claudio Magris e Carlo  Michelstädter grazie al magistero dello scrittore, critico letterario e conduttore televisivo Arnaldo Colasanti, “Fedeli d’Amore” ripercorre gli amori filosofici del grande scrittore triestino trasponendoli in canto e musica. 

Segue poi il 4 ottobre una grande serata russa con il violoncello di Ettore Pagano, sempre affezionato al teatro in cui ha fatto il suo fortunato debutto, diretto da Arif Dadashev, moscovita e presenza costante al Mariinsky di San Pietroburgo, nonché figura centrale nelle principali orchestre russe e nella solidissima tradizione cameristica slava. In programma la sinfonia concertante per violoncello e orchestra di Prokof’ev, capolavoro del repertorio violoncellistico, e Una notte sul Monte Calvo famosissimo poema sinfonico di Musorgskij, nella rielaborazione di Rimskij-Korsakov.

Tra Rachmaninov, con il secondo concerto per pianoforte e orchestra e la Settima di Beethoven invece il ritorno alla sinfonica di Daniel Oren, reduce dai trionfi nella stagione operistica, con la collaborazione della FVG Orchestra e il pianoforte del goriziano Alexander Gadjiev, da anni ormai protagonista delle migliori stagioni concertistiche e quest’anno ambasciatore culturale della sua città natale per Gorizia-Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025.

Torna poi il 24 ottobre Enrico Calesso sul podio dell’Orchestra della Fondazione con un programma eterogeneo dall’ouverture-fantasia Romeo e Giulietta di Čajkovskij al secondo concerto per violino e orchestra di Paganini con un solista d’eccellenza come Giuseppe Gibboni, ormai un habitué del teatro e già applaudissimo dal pubblico giuliano nelle scorse stagioni, per finire con la fantasia sinfonica Aus Italien, di Strauss, tra i compositori d’elezione del Maestro trevisano.

Si chiude il 23 dicembre con il concerto natalizio con la Petite Messe Solennelle per soli, coro e orchestra di Rossini, diretto da Giulio Prandi, che torna in città dopo il successo della Passione secondo Giovanni di Bach eseguito nella Cattedrale di San Giusto la scorsa Pasqua, con il soprano Alina Tkachuk, il mezzosoprano Michela Guarrera, rossiniana doc, e il tenore cinese Chuan Wang, cresciuto all’Accademia Scaligera e oggi in ottima carriera internazionale.

La campagna abbonamenti si aprirà mercoledì 25 giugno e chiuderà l’11 settembre.

La conferma dei precedenti abbonamenti chiuderà il 31 luglio

La vendita dei biglietti singoli partirà da martedì 1 luglio