Il museo della scienza nel Porto Vecchio dispone di 10 nuovi microscopi di ultima generazione, che il pubblico e le scuole potranno utilizzare.
Tutti dovrebbero potersi meravigliare, almeno una volta nella vita, nell’osservare qualcosa di microscopicamente piccolo: l’Immaginario Scientifico di Trieste si apre al mondo dell’invisibile con dieci nuovi microscopi ottici, alla ricerca dei segreti dei micromondi.
Acquistati grazie al contributo di Le Fondazioni Casali ETS,i microscopi permettono di osservare le fondamenta della vita, non visibili a occhio nudo: dai batteri ai cloroplasti delle foglie, dagli esseri unicellulari alle cellule del nostro cuore. Vita ma non solo: anche fibre, tessuti e micro frammenti sintetici.

Al momento vengono utilizzati dai ragazzi e le ragazze dei campus estivi che l’Immaginario sta svolgendo nell’ambito del progetto AttivaScuola 2023-2026, promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia e finanziato dal Fondo Sociale Europeo – Programma Regionale (PR) FSE+ 2021/2027, Programma specifico n. 12/23 “Percorsi di orientamento educativo”. I campus sono realizzati a favore di alunni della scuola primaria e di studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado in periodi di sospensione delle attività didattiche.
In linea con le modalità dell’Immaginario, i partecipanti al campus Science Fun in questi giorni stanno sperimentando e toccando con mano la scienza, i fenomeni ad essa collegati e gli strumenti utilizzati per fare nuove scoperte. Fra questi ci sono appunto i microscopi, che utilizzano in prima persona e di fronte ai quali non si contano le esclamazioni di sorpresa e stupore nell’osservare un capello, un pezzetto di prosciutto, una zolletta di zucchero o una bolla di sapone.
In futuro i dieci strumenti saranno utilizzati per i laboratori di scienze della vita, che nel corso dell’anno scolastico l’Immaginario propone alle scuole, e in determinate occasioni saranno disponibili per il pubblico in visita al museo.
