Il cantore del Friuli porta in scena uno spettacolo tra musica e racconto. Un viaggio emotivo nella storia, tra tradizione, cambiamento e orgoglio linguistico
La voce di una terra, le emozioni di un popolo, la lingua che resiste al tempo. A riportare al centro la forza delle radici e della memoria collettiva sarà, giovedì 10 luglio alle 21 in piazza Capitolo ad Aquilieia, il cantore del Friuli, Dario Zampa.
Con il suo spettacolo “Furlan: Cjantìn in Marilenghe Aquileia, la culla della nostra storia”, il cantautore friulano, nel luogo simbolo della cultura della regione, regalerà al pubblico un concerto che è molto più di un’esibizione. È un atto d’amore verso la propria gente, le sue tradizioni e la sua lingua.
Accompagnato da un ensemble d’eccezione, formato da Sebastiano Zorza alla fisarmonica, Omar Malisan alla chitarra, Andrea Grosso al basso, Nicola Masolini alle percussioni e Grazia Rapetti ai cori, Zampa porterà in scena un racconto in musica che attraversa i decenni, intrecciando monologhi e canzoni capaci di evocare immagini, sensazioni, ferite e speranze del Friuli di ieri e di oggi.
Lo spettacolo, promosso a ingresso libero dal Comune di Aquileia con la collaborazione di SimulArte, si muove su un doppio binario: da un lato la memoria storica e sociale di una generazione, quella cresciuta nel secondo dopoguerra e testimone dei profondi cambiamenti che hanno segnato il territorio; dall’altro una riflessione più intima e poetica sulla progressiva perdita di valori, costumi e della lingua friulana, elemento fondante di un’identità che rischia di svanire nel silenzio. Ma è proprio in quel silenzio che la voce di Zampa si fa più forte. Nei suoi testi vibra il sentimento autentico di chi ha vissuto davvero quella trasformazione e oggi la racconta con la delicatezza della poesia e la potenza della musica.
Un’occasione per riscoprire, attraverso la canzone d’autore in marilenghe, ciò che ancora unisce una comunità. Un viaggio nel tempo, certo, ma anche una finestra aperta sul futuro, perché parlare e cantare in friulano non è solo conservazione, ma anche visione.
Info su www.simularte.it