I risultati del progetto “Digitalizzazione e innovazione per il Museo del Mare di Trieste” realizzato con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, bando PR FESR 2021-2027 “Tipologia di intervento A2.2.1 – Interventi a favore degli operatori culturali volti a promuovere l’uso di soluzioni ICT e realtà aumentata” è stato presentato oggi (giovedì 10 luglio) presso la sede museale del Magazzino 26 di Porto Vecchio-Porto Vivo nel corso di una conferenza stampa introdotta dall’Assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo, Giorgio Rossi alla presenza del Conservatore del Museo del Mare, Andrea Bonifacio, della Responsabile dei Musei Scientifici, Patrizia Fasolato edelPresidente della Cooperativa Hibou, Pietro Taraborrelli.

Con questo progetto il Museo del Mare entra nell’era digitale adottando, in modo sistematico e integrato nell’offerta espositiva, innovative soluzioni tecnologiche capaci di offrire inedite opportunità di fruizione delle proprie collezioni.

L’Assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo, Giorgio Rossi, complimentandosi con il gruppo di lavoro che ha seguito la realizzazione del processo di digitalizzazione presentato oggi, ha sottolineato come questo progetto rappresenti “un ulteriore passo in avanti per il Museo del Mare, che già sta ottenendo degli ottimi dei risultati in termini di presenze” e, grazie a queste nuove tecnologie, potrà raggiungere ed essere fruito da un pubblico ancora più vasto, anche in vista del suo futuro allargamento.

La Responsabile dei Musei Scientifici, Patrizia Fasolato ha illustrato i dettagli del progetto, partito lo scorso anno e realizzato grazie a un finanziamento di 99.918 euro, che punta a consentire ai visitatori di qualsiasi target di accostarsi ai beni del Museo del Mare attraverso degli strumenti digitali che permettono di entrare nel dettaglio delle collezioni.

“All’ingresso – ha spiegato Fasolato – è stato posizionato un totem che illustra i contenuti degli archivi fotografici, dei fondi archivistici e le interviste a chi conserva la memoria del legame di Trieste con il suo mare, il suo porto, le tecniche di costruzione. Un secondo totem è dedicato invece ai bambini, che, grazie a un simpatico gioco interattivo, possono accedere e apprendere delle informazioni utili ad accostarsi alla storia della marineria.

La realtà aumentata permetterà anche di scoprire meglio la nave Saturnia e i suoi interni e il contenuto del grande dipinto celebrativo di Vito Timmel.  Grazie a questo progetto anche le casse che costituiscono il deposito museale, ma che sono parte dell’allestimento, diventano parlanti: “tramite un QR Code si può entrare virtualmente al loro interno e visualizzarne il contenuto, arricchito da una breve descrizione.  Un ulteriore tassello del progetto riguarda infine le riproduzioni in 3D, rivolte sia ai bambini che alle persone non vedenti, che possono toccare l’oggetto e comprendere cosa rappresenta e cosa raffigura”.

“L’obiettivo principale dell’iniziativa – ha concluso Fasolato – è quello di garantire un’accessibilità il più totale possibile anche attraverso la disponibilità dei contenuti in varie lingue”.

Il Conservatore del Museo del Mare, Andrea Bonifacio ha sottolineato come la collezione museale si arricchisca continuamente grazie alle importanti e numerose donazioni. “Abbiamo voluto sviluppare l’attività di digitalizzazione in funzione di quella che avevamo avvertito come una necessità per il museo, in termini di apertura dei moltissimi contenuti conservati, ma che non erano disponibili per l’utenza. In questa prima fase – ha dichiarato Bonifacio – siamo già riusciti a fare molto e abbiamo creato una base per poter continuare a progredire in questa direzione”.

Entrando nei dettagli tecnici, il Presidente della Cooperativa Hibou, Pietro Taraborrelli si è detto molto felice del rapporto instaurato con lo Staff del Museo del Mare.
“Qui abbiamo trovato un’Amministrazione efficiente e capace con cui è stato bello lavorare e che ci ha trasmesso una grande passione. Le varie tecnologie che abbiamo utilizzato non sono il fine, ma un mezzo per valorizzare un patrimonio enorme che racchiude un secolo di storia e oltre, ma che aveva bisogno di strumenti diversi per essere fruito in maniera più efficace. Il museo presenta un bellissimo allestimento che mischia magazzino, cioè le casse, con l’esposizione e custodisce un patrimonio enorme che altrimenti non sarebbe visibile; con l’utilizzo della realtà aumentata, invece, il visitatore può aprire virtualmente le casse e scoprirne il contenuto, rendendo accessibile un patrimonio altrimenti nascosto”.

Il progetto di “Digitalizzazione e innovazione per il Museo del Mare di Trieste” è stato attuato nell’ambito del Programma regionale (PR) FESR FVG 2021-2027 cofinanziato dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR), con un intervento che intende agevolare la realizzazione di progetti di investimento sul proprio territorio finalizzati a sostenere la digitalizzazione per la PA per migliorare l’interoperabilità tra pubblico e privato e l’accessibilità e l’utilizzabilità dei servizi pubblici digitali, mediante sovvenzioni dirette alla valorizzazione di istituti e luoghi della cultura pubblici situati in Friuli Venezia Giulia, volti a promuovere l’uso di soluzioni ICT e realtà aumentata.

Con il supporto di Hibou, società cooperativa specializzata nell’impiego di nuove tecnologie per la cultura, il Museo del Mare di Trieste ha progettato e installato sistemi Hardware e Software che permettono ai visitatori di accedere a contenuti digitali in grado di fornire informazioni più approfondite relative alla collezione e di rendere allo stesso tempo più emozionante l’esperienza di visita al Museo.

Uno schermo interattivo offre ai più piccoli un gioco elettronico pensato per stimolarne la curiosità e per comunicare informazioni relative alle tematiche affrontate nel percorso espositivo, su diversi livelli di complessità.

Un secondo schermo interattivo permette al visitatore di interrogare l’archivio di testimonianze legate al mare che il Museo sta raccogliendo quasi quotidianamente.

Un’applicazione accessibile tramite browser su smartphone o tablet, supportata tramite il sistema Wi-Fi del Museo, svela il contenuto delle casse che contengono i reperti non esposti attraverso la lettura dei QR code posizionati lungo il percorso museale.

L’App offre inoltre alcune esperienze di realtà aumentata e approfondimenti sugli oggetti in esposizione, oltre a svolgere la funzione di guida attraverso appositi percorsi tematici.

Una stazione digitale conterrà una selezione di immagini degli archivi e degli inventari del Museo, destinata ad agevolare le attività di ricerca di studiosi ed appassionati.

Infine sono stati realizzati alcuni oggetti con la stampa digitale in 3D per offrire un’esperienza multisensoriale capace di arricchire la visita e di permettere un incontro più ravvicinato con i beni esposti, rendendo al tempo stesso il Museo un luogo più inclusivo e accessibile.

Un aspetto chiave del progetto è proprio l’attenzione all’accessibilità e all’inclusione, con l’obiettivo di rendere tutte le risorse e le attività proposte accessibili a pubblici più ampi possibile. Ciò si traduce in soluzioni che garantiscono un’esperienza museale fruibile da tutti, compresi i visitatori con esigenze speciali e non italofoni, attraverso l’implementazione di contenuti testuali multilingue e l’adozione di design intuitivi. Attualmente tutti i contenuti sono già predisposti in italiano e inglese e in corso di integrazione in sloveno, tedesco, spagnolo e francese.

Altro aspetto chiave, la possibilità di costante implementazione ed evoluzione dei contenuti che consente di costruire un database del patrimonio di materiali e conoscenze del Museo sempre aggiornato a disposizione tanto del pubblico generalista che di appassionati, studiosi e ricercatori.

Il Museo del Mare è nato nel 1904 come Museo della Pesca. Diviene poi Esposizione Marittima Permanente acquisendo alle sue collezione anche alcuni degli strumenti di navigazione e dei beni appartenuti all’Accademia di Commercio e Nautica.

 Successivamente l’esposizione prende il nome di Museo del Mare e continua a raccogliere plastici, modelli di macchine navali, di piroscafi, segnali marittimi, raccolte fotografiche, stampe e carte nautiche da diversi enti del settore marittimo. Nel 1972 viene inaugurato il nuovo allestimento nell’edificio che era stato Arsenale di Artiglieria e, ancora prima, Lazzaretto, nella zona denominata Campo Marzio. Nel 2012 riceve dalla Regione FVG la donazione della collezione del Lloyd-Austriaco – Lloyd Triestino,

Nella nuova sede del Magazzino 26 la storica funzione di stoccaggio viene recuperata e reinterpretata in modo funzionale alla necessità di accogliere i depositi museali, di garantire la pubblica fruizione e di disporre degli elementi che configurano il Museo come luogo di conservazione e studio dove trovano posto anche il laboratorio e la biblioteca specialistica Mario Marzari.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.museodelmaretrieste.it.