Io sono moltitudine”, al Giardino del Museo Sartorio, alle 21.00 (ingresso gratuito), apre lunedì 25 l’ultima settimana di agosto della rassegna Trieste Estate curata e promossa dal Comune di Trieste. Lo spettacolo, che fa parte di Festil – Festival Estivo del Litorale, a cura dell’Associazione Culturale Tinaos, si configura come un viaggio al contempo narrativo e musicale nelle categorie del tempo e dello spazio europei, partendo dalla “topografia incantata” della città di Gorizia: una piantina che da reale, planimetrica, urbana, si fa immaginifica e profondamente simbolica, capace di trasformarsi in parametro di quell’Europa plurale e molteplice che da sempre ne segna la storia. Gorizia mappamondo dunque, che gira e si specchia nelle sue sorelle, tutte “femmine” come lei, resistenti, sognatrici, convinte che sia sempre possibile immaginare un mondo migliore di quello che ci è dato e fare di tutto perché si realizzi. Dentro la città di Gorizia, negli angoli delle sue prospettive, sulle panchine delle sue piazze, occhieggeranno di volta in volta Danzica, Leopoli, Cracovia, Praga, Budapest, Vienna, Lubiana, Gerusalemme. Il filo conduttore si srotola sotto i passi di un viandante narratore, paradigma e metafora dell’Umano, che sul palco si trova a passeggiare nei “luoghi simbolo” di questa “dimensione conscia di essere una moltitudine”, letti come tracce e segni di uno spirito che si respira anche nell’altrove apparentemente più lontano e invece vivo e presente nelle piazze, nelle biblioteche, nelle chiese, nelle osterie, nei vicoli e nei cimiteri di questa “Città Mondo” che in sé riassume tutte le altre città che ne condividono l’anima: quella del bordo meticcio, del confine, dell’intersezione di lingue, accenti, culti, tradizioni, religioni, utopie. Un viaggio musicale unico e molteplice, tra musiche colte e classiche, ispirato alle parole del testo tra ricerca, sperimentazione e cantautorato. Un viaggio tra suoni classici e contemporanei capace di cambiare come i paesaggi attraverso il veloce obiettivo del finestrino di un vagone.

 “Assaje, e po’ bon!” va in scena al Giardino del Museo Sartorio, martedì 26 agosto alle 21.00 (ingresso gratuito), a cura di Dedalo Aps, che racchiude nel titolo la fusione di due espressioni tipiche: “te vojo bene assaje” e “viva l’A. e po’ bon!”. Uno spettacolo di prosa, versi e musica, un viaggio attraverso storie, aneddoti e curiosità di due città apparentemente distanti, ma forse simili, come Trieste e Napoli.  A Napoli si dice “Chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato ha dato: scurdammoce ‘o passato simmo Napule paisà”, e a Trieste invece “No se pol!” I versi e le musiche dei due repertori fanno dialogare e unire queste due culture in uno spettacolo coinvolgente, emozionante e divertente. Sulla scena due attori, Raffaele Sincovich e Sara Cechet Woodcock, un musicista live e la presenza di un piccolo coro vocale, che insieme ripercorrono eventi storici e curiosità. Le canzoni e la musica sottolineano temi e atmosfere: all’amore struggente e passionale di Dicitencello vuje (te vojo bene assaje) fa da contraltare la scanzonata storia amorosa di Bona Fortuna, le vicissitudini della guerra di O surdato ‘nnamurato toccano corde simili in Marinaresca, la nostalgia di casa e la solitudine vanno a braccetto fra Torna a Surriento e Co son lontan de ti Trieste mia, la felicità e la gioia esplodono in Funiculì Funiculà e ne El can de Trieste. Uno spettacolo brillante, emozionante e coinvolgente, adatto a tutti: un momento per godere di musica e parole, alla riscoperta di un patrimonio locale prezioso al quale si giustappongono classici intramontabili, in un mix fresco e originale.

Mercoledì 27 agosto è la volta di “O Roma o Morte, perché Roma si legge anche Amor” al Giardino del Museo Sartorio, alle 21.00 (ingresso gratuito), a cura de La Macchina del Testo. Uno scalcinato pianista triestino e un’improbabile cantante romana cercano, in qualsiasi modo, di portare a termine la loro serata. Lo spettacolo ha come filo rosso alcune tra le più belle canzoni nate all’ombra del “Cuppolone” a partire dal 1849, anno della Repubblica Romana, con Mazzini, Saffi e Armellini, ma anche Goffredo Mameli e Giuseppe Garibaldi, fino ad arrivare a quelle più recenti (Rascel, Venditti). La pièce teatrale nata da un’idea di Carlo Moser, che ha collaborato con Carla Bellaveglia alla scrittura del testo, e con Pierluca Famularo, li vede tutti e tre in scena per far sorridere e, nello stesso tempo, sorprendere gli spettatori.

 “L’amore è una cosa meravigliosa?” viene proposto al Giardino del Museo Sartorio, giovedì 28 agosto, alle 21.00 (ingresso gratuito), a cura dell’Associazione ArteFatto. Quasi una commedia musicale, con inserti di grande poesia. È la simpatica storia di un appuntamento avuto da una donna in rete con un sedicente poeta, che invece di proporle un banale aperitivo o cena, organizza uno spettacolo a lei dedicato, per farla diventare protagonista. Tutto viene giocato sulle diverse fasi del rapporto d’amore, rappresentate da poesie e brani musicali e commentato, a voce alta, dall’attrice in scena.

L’Accademia Lirica Santa Croce di Trieste invita tutti al concerto “Sogni e melodie della Belle Epoque! Un viaggio musicale nella Mitteleuropa” al Giardino del Museo Sartorio, venerdì 29 agosto, alle 21.00 (ingresso gratuito). Una serata dedicata alle meravigliose operette che hanno incantato il pubblico degli anni della Belle Epoque, portando sul palco melodie allegre, atmosfere eleganti e storie romantiche: brani famosi, ricchi di charme e vivacità, che raccontano un’epoca di grande fermento culturale e spensieratezza. Con l’Orchestra di Fiati Arcobaleno di Trieste diretta dal Maestro Erik Žerjal, il coro dell’Accademia Lirica Santa Croce di Trieste diretto dal Maestro Alessandro Svab e al pianoforte il Maestro Fabio Zanin.

Sabato 30 agosto sul palco al Giardino del Museo Sartorio, alle 21.00 (ingresso gratuito), va in scena “La stanza delle anime – Le donne della Divina Commedia oggi” a cura della Compagnia di Arti e Mestieri, uno spettacolo teatrale che offre una visione contemporanea e visionaria sul femminile, in cui una mistica del passato come Hildegard von Bingen diventa una conduttrice radiofonica e dedica le sue visioni a donne contemporanee che richiamano i personaggi femminili della Divina Commedia, i cui destini e percorsi di vita non sono tanto distanti dalle storie di donne attuali.

Judy Lee – Una vita non ti basterà” al Giardino del Museo Sartorio, chiude in musica domenica 31, alle 21.00 (ingresso gratuito) la programmazione di agosto, a cura di Rock Out X Project. Judy Lee è una Rock Progressive Band, nata a Trieste nel lontano 1991. Gabriele “Lele Pistrin” fondatore del gruppo voce e tastiere, Andrea Bussani chitarra, Igor Ciuffarin basso, Gianpaolo Gobbo batteria, Giulio Miladossi tromba e Giulio Concini sassofono, offrono uno spettacolo musicale coinvolgente e completo. Le atmosfere Progressive intrattengono in un mix di sonorità dal blues al jazz, dal rock al funky, con lunghi passaggi strumentali caratteristici del genere, qualche volta aritmici, non tralasciando però la componente melodica. I testi sono in italiano, inglese (spesso “maccheronico”) e dialetto triestino, arricchiti da giochi di parole con una vena ironica e sarcastica. Per quest’occasione speciale sono invitati sul palco artisti e musicisti, amici della band.

In caso di maltempo o di allerta meteo dichiarata, gli eventi saranno annullati, spostati in altre sedi o posticipati: si consiglia di verificare le informazioni, sempre aggiornate, sui canali social e digitali del Comune di Trieste.

La rassegna Trieste Estate è organizzata dal Comune di Trieste – Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo, con la collaborazione dell’Assessorato alle Politiche dell’Educazione e della Famiglia e dell’Assessorato alle Politiche del Territorio, il supporto di PromoTurismoFVG e la collaborazione del Trieste Convention & Visitors Bureau.