Venerdì 5 settembre alle ore 18 alla biblioteca comunale “Stelio Mattioni” (via Petracco, 10) inaugurazione della mostra di Gastone Bianchi “Poeti in acquerello. Da Nadia Campana e Marina Cvetaeva”, a cura di Luca Geroni e Serena Miniussi.

La mostra sarà visitabile dal 6 settembre al 31 ottobre 2025 durante gli orari di apertura della biblioteca: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15.00 alle 19.00 – martedì, giovedì e sabato dalle 9.00 alle 13.00.

La mostra, dopo l’allestimento tra i libri della “Quarantotti Gambini”, viene presentata ampliata nella nuova cornice della biblioteca comunale “Stelio Mattioni”, con l’aggiunta al percorso di nuove opere.

La biblioteca non è solo un luogo dove si conservano i libri, mettendoli a disposizione delle persone, è anche un luogo che favorisce lo scambio di esperienze culturali in varie direzioni.

In tale spirito deve essere letta la mostra di opere di Gastone Bianchi, un artista triestino, che da anni sperimenta diverse tecniche artistiche, dal vetro all’olio, fino ad approdare all’acquerello, la sua tecnica prediletta. Il suo interesse, per questo mezzo, concretizza la sua necessità di fissare con immediatezza degli attimi che si rivelano particolarmente poetici.

Data la natura della sede ospitante, questa volta – ma non è la prima – il suo soggetto diventa il volto del poeta. Sono letterati del Novecento, uomini e donne, italiani e russi, alcuni famosi altri meno. È questa una riflessione che nasce da Nadia Campana per arrivare a Marina Cvetaeva, attraverso – solo per fare alcuni nomi – Cristina Campo, Dario Bellezza, Sandro Penna, Anna Andreevna Achmatova.

Cosa accomuna tutti questi poeti? Sicuramente la difficile situazione storica vissuta, come per esempio la Russia stalinista, e il loro sentirsi fuori luogo in una società dove non si riconoscono.

L’arte di Gastone Bianchi riesce a catturare queste anime sensibili e il loro travaglio interiore, restituendoli agli osservatori in una dimensione sottilmente onirica, come fossero frammenti di un sogno che non vuole svanire.

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