Dal 15 al 19 settembre organizzata dalle Università di Udine e di Trieste
Dal 15 al 19 di settembre a Paluzza si terrà la Scuola estiva di alta formazione “Paesaggi reali fra vulnerabilità e innovazione. Intraprendere futuri incerti nell’Alta Carnia”. Il percorso formativo, alla XIV edizione, è promosso dall’Associazione italiana di sociologia (Ais) e organizzato dalle Università di Udine e di Trieste. Parteciperanno 24 fra docenti, insegnanti e rappresentanti di organizzazioni non governative ed istituzioni locali.
L’apertura si terrà lunedì 15 settembre, alle 9.30, nel Centro servizi per le foreste e le attività delle montagne della Regione Friuli Venezia Giulia (Cesfam).
Porteranno i saluti di apertura: il sindaco di Paluzza, Luca Scrignaro; Luca Daconto del direttivo dell’Associazione italiana di sociologia, e i coordinatori della Scuola estiva, Andrea Lampis, dell’Università di Udine, e Giovanni Carrosio, dell’Università di Trieste.
«La Scuola – spiega il professor Lampis – nasce nel solco del dibattito su “Riabitare l’Italia”, che ha riportato l’attenzione sulla vitalità dei territori considerati periferici. Lavorare in Alta Carnia significa riconoscere che proprio questi paesaggi, segnati da vulnerabilità, ma anche da risorse culturali e sociali, possono proporre vie d’uscita alla crisi ecologica diverse da quelle oggi dominanti. Crediamo, infatti, che la transizione non debba essere guidata solo da logiche tecnocratiche e da soluzioni ad alta intensità di capitale e tecnologia, ma possa svilupparsi a partire da pratiche territoriali fondate sulla cooperazione, la cura e l’innovazione comunitaria. In questo senso, la Scuola è un laboratorio che offre alle nuove generazioni strumenti per pensare e costruire futuri più giusti e sostenibili».
La Scuola è realizzata dai dipartimenti di Lingue e letterature, comunicazione, formazione dell’Ateneo friulano e di Scienze politiche e sociali dell’Ateneo giuliano.