Nell’universo coloratissimo dell’Estate Teatrale Veronese – che ha puntato i riflettori anche quest’anno sul palcoscenico del Teatro Romano dove si sono incontrati passioni e arte, vita e finzione – non poteva mancare un momento per la riflessione su un tema che coinvolge tutti: l’ambiente e le sue connessioni con il territorio, la nostra quotidianità, il nostro futuro.
Per farlo la città di Verona ha scelto l’autore e attore protagonista per eccellenza del teatro civile e di narrazione, Marco Paolini, che porta in scena in prima nazionale il 21 e il 22 settembre nell’antico teatro scaligero il suo ultimo lavoro – Bestiario Idrico – su un tema che in realtà l’autore indaga da molto e di cui si è fatto portabandiera: l’importanza, il valore, l’identità dei corsi d’acqua, di quelle migliaia di fiumi, rigagnoli, canali, bacini idrici e via dicendo che scorrono nelle nostre terre, concorrendo a definire identità e geografie, ambiente antropologico e biologico e di cui abbiamo perso memoria, consapevolezza, percezione.

“Lo spettacolo ‘Bestiario Idrico’ di Marco Paolini – dichiara Marta Ugolini, Assessora alla Cultura del Comune di Verona – rappresenta un’occasione preziosa per riflettere, con profondità e poesia, sul rapporto che abbiamo con l’acqua, risorsa vitale e fragile, da cui dipende il futuro di ogni comunità. Il Comune di Verona sostiene con convinzione questa produzione al debutto, riconoscendone il valore culturale e sociale. Attraverso il linguaggio del teatro, Paolini ci accompagna in un viaggio che intreccia memoria e responsabilità collettiva, rendendo visibile ciò che spesso resta invisibile: il legame tra la gestione dell’acqua e la qualità della vita, non solo umana ma dell’intero ecosistema. In un momento storico in cui la crisi idrica è una sfida globale, ‘Bestiario Idrico’ diventa strumento di sensibilizzazione e cittadinanza attiva. Siamo orgogliosi che Estate Teatrale Veronese e il Teatro Romano siano, ancora una volta, luogo di una narrazione potente e necessaria, capace di trasformare lo stupore in impegno concreto, perché ‘difendere’ l’acqua significa difendere la vita di tutti.”
“Con l’edizione 2025 – aggiunge Dannia Pavan, direttore organizzativo di Etv – la direzione artistica ha inaugurato un percorso che esplora gli elementi primari del nostro pianeta con linguaggi artistici capaci di contaminarsi e trasformarsi. In questo filone liquido, l’acqua diventa emblema di metamorfosi, sogno e memoria collettiva. Inserita nelle linee artistiche sul finale di rassegna dedicato alle riflessioni per richiamare, anche dal palcoscenico, l’attenzione sulle responsabilità ambientali, la prima nazionale sulle rive dell’Adige di ‘Bestiario Idrico’ incarna la poetica di questa stagione: fondere attualità e racconto, memoria e visione, bellezza e ri-lettura della realtà, per offrire a Verona un’esperienza capace di stupire e risvegliare la responsabilità verso la comunità e l’ambiente.”
Bestiario Idrico, scritto insieme a Giulio Boccaletti e che vede sul palco accanto a Paolini anche Patrizia Laquidara e il Coro delle Cicale, con la regia dei Fratelli Dalla Via – una produzione di Michela Signori con la coproduzione di Jolefilm e Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale e il sostegno di Estate Teatrale Veronese- Comune di Verona – parla dunque di fiumi e bestie d’ogni genere e narra storie di vita biologica e sociale legate ad essi.
Racconta dei conflitti e dei contratti che intorno all’acqua dei fiumi hanno dato forma a quel paesaggio che oggi riconosciamo come il nostro.
Rende visibile il legame stretto tra le forme di governo dell’acqua e la qualità della vita sulle rive, non solo di una specie ma dell’intero ecosistema.
Lo spettacolo è anche il primo appuntamento, il primo atto, di Atlante delle Rive l’ambizioso progetto teatrale triennale ideato da Marco Paolini per Fabbrica del Mondo: un progetto che rappresenta una vera e propria missione civile per promuovere un cambiamento nella consapevolezza dell’importanza dell’acqua e un rapporto sostenibile con la risorsa idrica; un progetto corale, di cittadinanza, che partirà con Paolini proprio da Bestiario Idrico e da Verona per poi estendersi in altri luoghi e regioni con eventi e azioni molteplici e diffuse che avranno tanti altri protagonisti, attori e gente comune, e vivranno delle storie e dei personaggi che riemergeranno intorno a altri corsi d’acqua.
Bestiario Idrico è dunque un affresco, narrazione e rivelazione che – come sempre nei lavori di Paolini – ci conduce a guardare dentro le cose, a vedere la realtà dietro l’apparenza, a rileggere i nostri comportamenti, scoprendo anche la nostra cattiva coscienza, la disattenzione, l’incapacità di rapportarsi con rispetto al territorio che abitiamo.
Le opere idrauliche tendono a diventare invisibili, a confondersi con l’ambiente che le contiene. Succede agli argini di terra battuta, alle golene, ma anche alle stazioni di pompaggio, ai canali, ai serbatoi e perfino alle dighe.
Il paesaggio italiano diventa agricolo per stratificazioni di insediamenti durati secoli. Anche città e paesi si insediano (e si spostano…) per secoli. Le industrie solo da poco più di un secolo.
Le opere idrauliche accompagnano ognuno di questi passaggi; non solo gli acquedotti dai romani in poi, ma le deviazioni e le arginature a volte imponenti, le opere di bonifica, i serbatoi idroelettrici, le reti di smaltimento.
Il paesaggio italiano è artificio ma la rete delle opere idrauliche sfugge alla nostra percezione. Un ponte è opera viaria o idraulica? Il wc o il rubinetto sono pezzi di edilizia civile o terminali di opere idrauliche? I fiumi in Italia sono più di 6.000 molti di più i corsi d’acqua che non hanno diritto a un nome, ma fanno parte dei bacini idrografici. L’Europa conta 110 bacini idrografici l’Italia ne ha 7.
Ciascuno contiene centinaia di corsi d’acqua più o meno importanti, ma ugualmente strategici come potenziali riserve, così come per l’acqua di falde sotterranee, nel bilancio idrico nazionale.
Quanto sarebbe diverso il paesaggio agricolo senza la circolazione di acqua di irrigazione e senza canali e pompe di smaltimento degli eccessi di pioggia? Niente di tutto quello che vediamo è definitivo.
Il cambiamento climatico impone di prendere in considerazione radicali cambiamenti del paesaggio che ci è familiare: potremo subirli o deciderli.
Marco Paolini invita tutti noi a riflettere, con l’efficacia e l’emozione cui ci ha abituati.
Bestiario Idrico è teatro e pensiero: con responsabilità e impegno civile, sensibilizza sui drammatici effetti della frammentazione dei poteri e dell’uso distorto delle risorse disponibili e sostiene la consapevolezza del territorio e dell’ambiente come patrimonio collettivo.
Sta a tutti noi cogliere l’occasione.
L’Estate Teatrale Veronese è promossa dal Comune di Verona in collaborazione con il circuito multidisciplinare regionale Arteven, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Veneto e ha come sponsor AGSM AIM, Banco BPM e Gruppo Vicenzi e il supporto di Bcc Veneta.

BESTIARIO IDRICO
uno spettacolo di Marco Paolini
scritto con Giulio Boccaletti
collaborazione alla drammaturgia
Marta Dalla Via, Diego Dalla Via, Michela Signori
con Marco Paolini e con Patrizia Laquidara
Coro delle Cicale
diretto da Giuseppina Casarin
regia Fratelli Dalla Via
prodotto da Michela Signori
coproduzione Jolefilm e Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale
con il sostegno di Estate Teatrale Veronese – Comune di Verona
assistenza alla regia Teresa Vila / elementi scenici Mirko Artuso /
direzione tecnica Piero Chinello / disegno luci Michele Mescalchin /
luci Nicola Munerati / fonica Vittorio Cerroni /
assistenza tecnica Città Invisibile / grafica e foto di scena Gianluca Moretto
INFORMAZIONI.
Programma completo sul sito www.estateteatraleveronese.it,
sulla pagina Facebook Estate Teatrale Veronese-Comune di Verona,
sul profilo Instagram estateteatraleveronese
e sul canale YouTube Estate Teatrale Veronese.
Biglietti disponibili da Box Office Verona – via Pallone 16 – tel. 045 80 11 154. Biglietti ONLINE disponibili sui circuiti: www.boxol.it/BoxofficeLive/it, www.boxofficelive.it e www.arteven.it