Proseguono le inchieste di PresaDiretta in onda in prima serata su Rai 3 ogni domenica dalle 20:30. Il 12 ottobre prossimo PresaDiretta dedicherà una puntata delle minacce alla salute del nostro pianeta, tra cui la drammatica perdita di biodiversità in corso: un fenomeno che molti scienziati definiscono ormai la “sesta estinzione di massa”, paragonabile alle cinque grandi crisi del passato che, in tempi geologicamente brevi, hanno spazzato via la maggior parte delle specie viventi — inclusa l’ultima, quella che 66 milioni di anni fa ha cancellato i dinosauri dalla Terra. Secondo la Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura su 169mila specie analizzate nel 2025, risultano minacciati di estinzione oltre il 40% degli anfibi, il 27% dei mammiferi, il 12% degli uccelli e più di un terzo delle piante. Nel 2019 l’ONU ha incaricato oltre 500 scienziati di fotografare lo stato di salute del mondo naturale. È stata la prima grande indagine globale sulla biodiversità e i risultati sono stati scioccanti. Il report stimava che su 8 milioni di specie esistenti, un milione era già a rischio estinzione.

A presentare il rapporto era stato Robert Watson, una delle voci più autorevoli al mondo in tema di ambiente e biodiversità. PresaDiretta lo ha intervistato 6 anni dopo l’uscita del report: la situazione è peggiorata ancora, ma sulle soluzioni non ha dubbi.

Robert Watson – Scienze ambientali Università East Anglia: “Ci sono due cose che tutti stanno cercando di fare. La più importante è conservare o preservare ciò che già abbiamo. Non abbattere più foreste tropicali, non convertire più paludi di mangrovie in allevamenti di gamberetti, ecc. L’altra è ripristinare.”

E c’è un luogo in Italia dove la conservazione ha già scritto una storia di successo. PresaDiretta è arrivata nella Riserva naturale del Lago di Cornino, in Friuli, a pochi passi dalle rive del Tagliamento, l’ultimo grande fiume alpino a corso libero, ovvero che scorre nel suo alveo naturale, senza sbarramenti o dighe che ne alterino il flusso. Qui una specie estinta in Italia dagli anni ’60 è tornata a insediarsi stabilmente. Sono i grifoni: maestosi avvoltoi con un’apertura alare che può superare i due metri e mezzo e dotati di una vista eccezionale: possono vedere piccole carcasse di 7 cm anche da un chilometro di altezza.

Irene Sicurella – inviata PresaDiretta: “Con Luca Sicuro, Presidente e responsabile della Riserva e Fulvio Genero, direttore scientifico, abbiamo seguito per un giorno intero le attività della riserva. Abbiamo recuperato le carcasse di una cerva e due caprioli investiti nelle strade del Friuli e le abbiamo trasferite qualche centinaio di metri più in quota, in un’area ben visibile dall’alto, dove i grifoni potesse scorgerle mentre erano ancora appollaiati sugli alberi o sugli spuntoni di roccia sulle montagne”.

Si chiama carnaio, un punto cibo per attirare gli animali e favorire la formazione di nuove colonie. Accanto c’è anche una gabbia di cattura, che gli operatori della Riserva manovrano da remoto per trattenere temporaneamente i grifoni da inanellare o per svolgere i controlli veterinari.

Irene Sicurella – inviata PresaDiretta: “Ci hanno subito notato, ma soprattutto hanno visto le carcasse. Ed erano veramente lontani, a centinaia di metri di altezza. Abbiamo avvistato il primo, che ha iniziato a volteggiare, dando il segnale anche agli altri che stava succedendo qualcosa di interessante. Per non insospettirli troppo siamo tornati velocemente a valle, dove abbiamo osservato i loro spostamenti con la webcam della riserva, che punta 24 ore su 24 sul carnaio. E dopo poco li abbiamo visti atterrare e iniziare a mangiare.”

I grifoni del lago di Cornino sono tornati a nidificare in quest’area grazie a un progetto di ripopolamento partito a inizio degli anni ‘80. E dopo la reintroduzione dei primi 80 grifoni, sono arrivati di loro iniziativa anche nuovi esemplari. Il carnaio del lago di Cornino nasce infatti con un obiettivo preciso: creare un ponte tra le diverse popolazioni europee di grifoni, evitando che restino isolate tra di loro, soprattutto dal punto di vista genetico.Perché una scarsa variabilità genetica, può portare ad un indebolimento all’interno delle popolazioni, comportando una scarsa reazione a modificazioni ambientali o altri tipi di minacce.

E il progetto di conservazione del lago di Cornino sembra proprio che stia ottenendo i risultati sperati.

Fulvio Genero – Direttore scientifico Riserva Naturale Regionale Lago di Cornino: ”Il conteggio massimo che siamo riusciti a fare era di 360 un giorno sul punto di alimentazione tutti assieme”.

Per secoli sono stati associati alla morte, eppure i grifoni svolgono un ruolo fondamentale per i nostri ecosistemi: sono i veri spazzini della natura.

Fulvio Genero – Direttore scientifico Riserva Naturale Regionale Lago di Cornino: Si nutrono di carcasse che contengono dei microrganismi potenzialmente patogeni o anche larve di insetti, che possono essere trasmessi agli altri animali e che invece vengono distrutti perché i loro succhi gastrici sono talmente acidi, che questi microrganismi

vengono proprio eliminati dall’ambiente. E in più ci risparmiamo anche gli inceneritori, che consumano energia e rilasciano sostanze tossiche”.

Recuperare biodiversità insomma conviene. E non solo alla natura.

Nella prima parte della serata, Aspettando PresaDirettacon ospiti e filmati si occuperà dell’emergenza all’allarme crack nel nostro Paese.

TERRA ULTIMA CHIAMATA è un racconto di Riccardo Iacona e Maria Cristina de Ritis con Liza Boschin, Antonella Bottini, Luigi Mastropaolo, Irene Sicurella, Elena Stramentinoli, Emilia Zazza, Eugenio Catalani, Fabio Colazzo, Fabrizio Lazzaretti, Paolo Martino, Massimiliano Torchia.