Doppio appuntamento con il Festival Internazionale del Teatro Amatoriale Premio Marcello Mascherini venerdì 17 ottobre, alle 21, nel teatro Mascherini di Azzano Decimo, la Compagnia G.A.D. Città di Trento di Trento porterà in scena “Volpone” di Ben Jonson (traduzione Luigi Lunari) per la regia di Alberto Uez; sabato 18 ottobre, alle 21, nel teatro Gozzi di Pasiano di Pordenone, il Teatro di Pesaro La piccola Ribalta di Pesaro rappresenterà “Hedda Gabler” di Henrik Ibsen, la regia di Mario Cipollini e Antonella Gennari.
Il “Festival Internazionale dedicato a Marcello Mascherini” riceve il sostegno dell’Assessorato al Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli che continua a credere fortemente e a sostenere il progetto culturale della Fita di Pordenone, da oltre 20 anni in prima linea nella promozione e nella valorizzazione del teatro amatoriale. La squadra organizzatrice della kermesse, capitanata dal direttivo del Comitato provinciale di Pordenone della Fita e composta dai gruppi teatrali “Proscenium Teatro” di Azzano Decimo e “Il Teatrozzo” di Pasiano di Pordenone, si appresta a vivere questa nuova avventura forte del numero delle compagnie in corsa: al bando di concorso, pubblicato in aprile, sono stati iscritti ben 88 spettacoli. Soltanto 6 sono arrivati in finale.

TRAMA “Volpone”. Molla dell’azione e centro di tutto l’intrigo è l’oro. Attorno al denaro ruota l’intera vicenda, in un balletto popolato da strani bizzarri personaggi, alcuni dai nomi favolosamente animaleschi, ingordi e astuti ma alla fine tutti perdenti. Questo è “Volpone”, dove la farsa sfiora la tragedia e la beffa si tinge di inumana cattiveria. Si ride, si gioca ad essere crudeli, si sghignazza, ci si traveste e ci si inganna per restare alla fine angosciati di fronte al precipizio in cui può cadere una persona che si rende schiava della sua avidità, ossessionata dalla sete di fare quattrini. Una terribile buffonata in cui si descrive una società che – ieri come oggi – ha posto al centro della vita il “Dio Denaro” con l’illusione che con la ricchezza si possa ottenere tutto.
TRAMA “Hedda Gabler”. Hedda Gabler, è l’ultima eroina della galleria di donne ibseniane, ed incarna il mal di vivere e la solitudine di chi si ribella ai ruoli imposti dalla società senza riuscirvi. Scegliere di cambiare il proprio destino o decidere di non farlo, “avere il coraggio” di ribellarsi, o “dolcemente naufragare in questo mare” infinito di solitudine? Hedda manca di empatia verso gli altri, ma tutti gli altri mancano di attenzione al suo dramma, e la sua crudele attualità è proprio questa: la mancanza di empatia del nostro tempo. Hedda può apparire antipatica, ma è vigliaccamente umana: la sua attualità a nostro avviso, è proprio in questa fragilità.
