Entra nel vivo a partire dall’8 novembre la XXII edizione di Danceproject Festival, organizzato dall’ACTIS (Associazione Culturale Teatro Immagine Suono) di Trieste con il contributo della Regione FVG, in collaborazione con Fondazioni Casali, MiC e Archivio di Stato, Archivio Mascherini, Casa Cave e Museo Diffuso del Carso e con il patrocinio del Comune di Trieste e del Comune di Duino Aurisina.
Il Danceproject Festival propone per questa edizione un percorso tra miti e leggende di ieri e di oggi come materia viva da reinterpretare con linguaggi contemporanei, creando un ponte tra passato e presente, tradizione e nuove tecnologie. Un progetto che intreccia danza, teatro e arti multimediali con il patrimonio culturale e i luoghi del Friuli Venezia Giulia e della vicina Slovenia, in dialogo con “Nova Gorica- Gorizia Capitale della Cultura 2025”.

Quest’anno la manifestazione apre le porte a teatri, musei, archivi, spazi naturali ed espositivi, valorizzando la creatività dei giovani artisti under 35 e coinvolgendo scuole e comunità locali attraverso laboratori, performance e progetti inclusivi.
Dopo una serie di laboratori e appuntamenti introduttivi proposti lo scorso ottobre, il Festival torna con una serie di eventi. Presso la sede dell’ACTIS di via Corti 3/a a Trieste sabato 8 novembre alle 17.30 la Fondazione Radio Magica ETS presenta per il Danceproject Festival 2025 “Leggende del FVG”, un evento dove musica, parole e arte visiva si uniscono in una performance unica: leggende del Friuli Venezia Giulia prenderanno vita al suono dell’arpa celtica e si trasformeranno in immagini grazie al Live Painting Storytelling.Un’esperienza immersiva dedicata a un pubblico da 0 a 99 anni, per ritrovare la magia delle storie che ci appartengono. In scena Paolo Cossi, Luigina Feruglio e Daniela Gattorno.
Venerdì 14 novembre alle 18.00, presso l’Archivio di Stato, una serata con tre performance consecutive, ognuna con una propria identità creativa. Le due prime performance sono firmate Alchemica (sezione under 35). Si inizia con “Vocià “del Collettivo GLITCH, un progetto che nasce dalle narrazioni popolari della Maremma e dell’Amiata, territori segnati da leggende, apparizioni e storie di paura tramandate oralmente nelle veglie notturne. Attraverso un linguaggio che intreccia danza e circo contemporaneo, Vocià trasforma il folklore in materia viva, capace di mutare a ogni incontro con il pubblico. Coreografe e danzatrici sono: Giulia Anastasio, Chiara Carducci, Alice Petrucci, Sara Zacchetti. Seguirà, sempre per Alchemica, la performance di Elisa Settimo, in cui la ricerca sul corpo e sull’immagine in movimento apre nuove possibilità espressive, generando atmosfere sospese e intime. A chiudere la serata, la replica de “Il richiamo di Alma”, già andato in scena con successo lo scorso ottobre.

Sabato 15 novembre dalle ore 19.00, presso la sede dell’ACTIS, una serata speciale dedicata al corpo, al mito e alla trasformazione con tre momenti diversi. Ad aprire la serata sarà il lavoro dei ragazzi della Scuola Media Dante Alighieri di Trieste, che hanno partecipato a un laboratorio “Tra miti e leggende di ieri e di oggi” tra parola e gesto condotto da Andrea Neami della Compagnia LaFaBù. Attraverso i miti classici (Il ratto di Proserpina, Il vaso di Pandora, Dedalo e Icaro, Orfeo ed Euridice) si riscopre quanto il mito possa ancora risuonare dentro di noi. A seguire, a replica di Vocià del Collettivo GLITCH, per la sezione Alchemica. A chiudere la serata, HYBRIS, una performance firmata e interpretata da Daša Grgič, con l’assistenza artistica di Max Jurcev, quella tecnica di Claudio Puia e Luca Martelli come tecnico di scena (Produzione ACTIS / Danceproject Festival 2025). Daša Grgič dà vita a una figura ibrida, una creatura in continua metamorfosi che attraversa i confini tra umano e digitale, tra carne e luce, tra realtà e sogno.
Venerdì 21 novembre alle ore 20.30 (sempre presso la sede dell’ACTIS) sarà la volta di un doppio appuntamento: Timavo: Decoding the Flowè un’esperienza immersiva, un viaggio coraggioso nel cuore della terra e della memoria. La performance attinge alle storie e ai misteri del fiume Timavo, un luogo intriso di leggenda e natura selvaggia. Il danzatore Vito Colangelo, in collaborazione con l’artista visivo Mario Bobbio, crea un paesaggio sensoriale unico. Nella stessa serata seguirà Orfeo, performance di musica, parola e danza con Enza De Rose, Irene Ferrara e Giacomo Segulia.
Martedì 25 novembre alle 20.30 il Festival ospita al Teatro Bobbio di Trieste la Compagnia torinese Zerogrammi con “Il racconto dell’isola sconosciuta” tratto dall’omonima fiaba di José Saramago su progetto, regia e coreografie di Stefano Mazzotta.
Sempre presso il Teatro Bobbio, mercoledì 26 novembre alle 20.30 andrà in scena “Babe”, spettacolo di danza, suono e teatro: uno spettacolo contemporaneo che intreccia danza, suono e teatro, ispirato alla mitologia slovena e al rito popolare dello žaganje babe, simbolo del passaggio dall’inverno alla primavera. In scena, quattro donne evocano e trasformano gli archetipi della femminilità. Concezione coreografica di Daša Grgič.
A chiudere questa edizione 2025, lunedì 15 dicembre alle 12.30 presso la sede dell’ACTIS andrà in scena “Plenir” presentato da Balkan Dance Project.
Come da tradizione, agli spettacoli del Danceproject si affiancano sempre laboratori e attività collaterali.
Martedì 25 novembre alle 18.00, presso lo spazio Hermetika di via Limitanea 7 a Trieste, si terrà l’inaugurazione di “Immagini da un festival. Attimi di magia e di emozioni sulla scena”. Durante le varie edizioni del Danceproject festival, la fotografia, documento dell’unicità di ciò che accade sulla scena, ha sempre avuto uno spazio particolare. Iniziatore del Danceproject è stato il mimo e fotografo Claudio Viviani, quindi la fotografia è un’arte che da sempre ha accompagnato questa manifestazione. Nella XXII edizione si è scelto di realizzare una mostra su spettacoli e performance di compagnie ed artisti apprezzatissimi dal pubblico, che hanno lasciato una memoria e un’impronta importante dentro il nostro festival. La realizzazione della mostra è stata curata da Rossana Giorgi. La mostra rimarrà aperta dal 25 novembre al 5 dicembre.
E proprio il 5 dicembre, presso l’ACTIS, dalle 17 alle 19 si terrà Desandando Caminos, il Laboratorio esperienziale di danza creativa e danzaterapia (Metodo Fux) con Nicoletta Carboni, danzatrice, antropologa e danzaterapista: un invito a mettersi in cammino con il corpo, attraversando paesaggi interiori e memorie.