P.P.P. Profezia è Predire il Presente è il nuovo reading-concerto di Massimo Zamboni, da cui nasce l’omonimo album uscito nel gennaio 2025. Sul palco con lui Erik Montanari (chitarre e cori) e Cristiano Roversi (tastiere e synth). Più che un concerto tradizionale, è un’opera letteraria tradotta in musica: ogni brano è un capitolo che ricostruisce la figura unica e controversa di Pier Paolo Pasolini, a cinquant’anni dalla sua uccisione.
Il progetto alterna canzoni, letture dai testi di Pasolini e scritti originali di Zamboni. Le tredici tracce spaziano dai canti popolari a un omaggio a Giovanna Marini, passando per momenti del percorso musicale di Zamboni e tre inediti: La rabbia e l’hashish, Cantico cristiano, Tu muori. Il tutto costruisce un viaggio sempre più cupo e intenso, che segue il pensiero pasoliniano fino alla sua tragica fine.
Il concerto riflette le tante sfaccettature dell’anima e del pensiero di Pasolini: la lingua friulana rivalutata, lo sgomento per la cecità collettiva, la speranza nella forza di un popolo ormai disgregato, l’entusiasmo per la rivoluzione portoghese e infine la caduta, la sconfitta, l’isolamento feroce.
Un ritratto di Pasolini come intellettuale scomodo e profetico, il cui sguardo resta oggi più che mai necessario. La sua voce, che molti avrebbero voluto far tacere, continua a parlare con forza al presente, in tutta la sua lucidità e compassione.
L’ALBUM
Il disco si apre con E jo çanti, villotta friulana recitata da Carlotta Del Bianco e tratta dal Canzoniere Italiano curato da Pasolini: un omaggio a una cultura popolare in via d’estinzione.
Segue l’inedito La rabbia e l’hashish, tra recitato e melodia, che esprime lo sgomento per l’annebbiamento collettivo e il declino dell’Italia.
Canto degli sciagurati dà voce al “popolo cane” pasoliniano: feroce, arcaico, mai domato.
Ora ancora riflette su un comizio del 1954 e sull’eterna domanda: restare o fuggire? La risposta è un radicamento doloroso in un Paese difficile da amare.
Grandola vila morena di José Afonso celebra la rivoluzione portoghese del 1974, quando per un attimo sembrò che l’Europa potesse davvero cambiare. Ma fu un’illusione.
Vorremmo esserci esprime il desiderio di partecipare, di contare, tra letture dai Scritti corsari, strade marginali e guai condivisi.
Sorella Sconfittaè il brano più vicino alla poetica pasoliniana: una riflessione sul valore della sconfitta, da cui ripartire per un umanesimo che resista alla deriva tecnica e disumana del presente.
Fermamente collettivamenterecupera la parola “compagni”, evocando una comunità disgregata, dove tutto ciò che era nostro sembra svanito.
In Cantico cristiano, inedito dedicato a Pasolini, delicate chitarre accompagnano riferimenti al Vangelo secondo Matteo.
Seguono due brani di Giovanna Marini: Lamento per la morte di Pasolini e Beati noi, un dolore collettivo che cresce fino a Tu muori, ultimo inedito, che scandisce con freddezza il momento immediatamente successivo alla morte.
La reprise del Lamento ribadisce l’assenza irreversibile: Pasolini non può più parlare.
Chiude Persona non grata, con l’ultima profezia pasoliniana: “Siamo tutti in pericolo”. Una voce che ancora oggi grida nel silenzio.
Ingresso € 18,00
Prevendita c/o biglietteria del teatro (tel. 0403477672) tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00. www.vivaticket.com
MASSIMO ZAMBONI
P.P.P. Profezia è Predire il Presente / Il tour Teatrale
Un omaggio a Pier Paolo Pasolini a 50 anni dalla sua uccisione
Massimo Zamboni – voce, chitarra
Erik Montanari – chitarra, backing vocals
Cristiano Roversi – tastiera, stick, basso, editing

