Si aprirà giovedì 13 novembre la mostra “Dipingiamo la Libertà a Venezia” promossa dall’Associazione di volontariato Venezia Pesce di Pace. In esposizione, 38 dipinti realizzati dalle detenute della Casa Reclusione Femminile della Giudecca, frutto di un percorso educativo che a partire da Giacomo Casanova – quest’anno ricorrono i tre trecento anni dalla nascita – intreccia arte, libertà interiore e rinascita personale.
Il progetto nasce con l’obiettivo di valorizzare la creatività come strumento di libertà interiore, crescita personale e reintegrazione sociale, offrendo alle partecipanti un’occasione concreta di espressione e riconoscimento attraverso l’arte.
In attesa dell’inaugurazione si registra un segnale importante: la prima vendita di un’opera realizzata all’interno del progetto rappresenta Venezia, città immaginata come un’esplosione di bellezza, luce e umanità. Su bozzetto ideato da Ginevra Biscari, studentessa della classe 5E del Liceo Artistico Marco Polo, il dipinto “Stelle appese, sogni sospesi”, firmato Vicky e Anna, è stato acquistato al prezzo di 100 euro. Gli acquirenti Maria Giulia Camilla e Emanuele Brusca sono una giovane coppia di dentisti, veneziana lei, friulano lui, sensibili a progetti sociali, che hanno voluto sostenere concretamente l’iniziativa effettuando un bonifico direttamente al carcere, indicando nella causale i nomi delle autrici e il titolo del progetto.
“Trovo significativo che questo primo gesto concreto arrivi da una persona esterna al contesto penitenziario, ma vicina nello spirito all’idea di dare valore al lavoro, all’impegno e alla creatività delle detenute. È un segnale di fiducia che incoraggia a proseguire nel percorso avviato”, dichiara Nadia De Lazzari, referente dell’Associazione Venezia Pesce di Pace.
La mostra “Dipingiamo la Libertà a Venezia” rappresenta un passo importante nel dialogo tra la città e il mondo del carcere, un ponte di bellezza e di speranza, un invito a riconoscere la forza trasformativa dell’arte e il valore umano della libertà ritrovata attraverso la creatività.
