Con La Sparanoia, martedì 11 novembre alle 20.30 sul Palcoscenico del Teatro Verdi di Pordenone, prende avvio la sezione “Nuove Scritture” della programmazione Prosa curata da Claudia Cannella.
Un ciclo che porta in città cinque titoli originali di drammaturgia contemporanea, firmati da autori e interpreti delle nuove generazioni, con spettacoli che attraversano il teatro civile, la poesia performativa, la musica e l’ironia più tagliente. Un laboratorio vivo di linguaggi e di idee, dove il teatro si fa specchio del presente e terreno di sperimentazione per la scena italiana di domani.
Ad aprire il percorso sarà “La Sparanoia. Atto unico senza feriti gravi purtroppo”, progetto ideato e scritto da Niccolò Fettarappa, con Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri, contributo intellettuale di Christian Raimo, produzione Sardegna Teatro e Agidi. Un testo corrosivo, travolgente, comico e disperato insieme: un ritratto impietoso e lucidissimo di una generazione che convive con precarietà, ansie e contraddizioni, senza rinunciare al sarcasmo e al desiderio di ribellione.
“Non ci sono buone notizie – si legge nelle note di scena – La Sinistra è defunta ed è meglio così. I giovani, addomesticati, non trovano più il piacere di delinquere: vivono a casa, perimetrati da un metro quadro e con l’ossessione dei lavaggi delicati”. La Sparanoia è il grido perforante che muore in gola, è il pianto dei bolscevichi da divano e dei serial killer narcolettici. Un urlo che parte dalla fragilità per diventare invito al disordine festoso.
Con un uso dinamico del corpo e un linguaggio che alterna furia e poesia, Fettarappa e Guerrieri – tra le realtà teatrali giovani più apprezzate del panorama nazionale – danno voce ai conflitti politici, sociali e intimi di una generazione “oppressa e sfruttata”, restituendo sulla scena l’urgenza di un teatro vivo, diretto, necessario. «Sicuramente io urlo dalla prospettiva di chi ha la mia età – racconta Fettarappa – ma il desiderio è che questo urlo sia di tutti. È un invito generale al disordine festoso».
Per la consulente Claudia Cannella, la sezione Nuove Scritture “nasce per dare spazio a quegli artisti che stanno riscrivendo oggi, con libertà e coraggio, il linguaggio della scena italiana. Voci nuove, capaci di parlare a un pubblico giovane ma anche di mettere in discussione gli adulti, con l’intelligenza e la follia che solo la vera drammaturgia sa portare in teatro”.
Il debutto sarà accompagnato, come i prossimi spettacoli della sezione, da un’esperienza conviviale: un aperitivo-degustazione dedicato al pubblico dello spettacolo presso l’Osteria “All’Ombra” (Viale Martelli 4b), al prezzo speciale di 10 euro, disponibile prima o dopo la rappresentazione. Un’occasione per unire cultura, convivialità e gusto, condividendo riflessioni ed emozioni appena vissute in sala.
La rassegna Nuove Scritture proseguirà poi con altri quattro titoli che intrecciano poesia, impegno civile e ironia: Vorrei una voce di Tindaro Granata (9 gennaio), L’angelo della Storia di Sotterraneo (23 febbraio), Mia mamma fa il notaio, ma anche il risotto di Filippo Capobianco (12 marzo) e Salām/Shalom. Due Padri con Massimo Somaglino e Alessandro Lussiana (21 aprile). Da segnalare gli abbonamenti a tutta la sezione con proposte speciali per gli Under26.
Info e prevendite: Biglietteria del Teatro Verdi di Pordenone e online su www.teatroverdipordenone.it