Contribuire a colpire i meccanismi alla base di tumori e infiammazioni croniche grazie allo sviluppo di nuove tecnologie basate sugli oligonucleotidi, brevi sequenze geniche degli acidi desossiribonucleico (Dna) e ribonucleico (Rna). È l’obiettivo del progetto internazionale On–Tract, che impegnerà l’Università di Udine per quattro anni con altri 15 partner europei tra cui 10 atenei, un ospedale, quattro aziende e un ente no-profit. Il consorzio ha ottenuto un finanziamento di 4.4 milioni di euro dal programma europeo Horizon – “Marie Skłodowska-Curie” (https://cordis.europa.eu/project/id/101227456). L’Ateneo friulano, che ricevuto un contributo di 281mila euro, è impegnato con un gruppo di ricerca del Dipartimento di Medicina coordinato da Carlo Vascotto, docente di Biologia molecolare. La ricerca, con un approccio interdisciplinare, punta a terapie oncologiche innovative per la medicina personalizzata basate sugli oligonucleotidi. In più, formerà 14 dottorandi in un contesto internazionale accademico, clinico e industriale puntando a rendere le terapie oncologiche più efficaci, sicure e accessibili. Il progetto, intitolato “Oligonucleotide technologies for rapid advancement of cancer therapies”, è coordinato dall’Università di Southampton (Regno Unito).

«La partecipazione a questo progetto europeo rappresenta un riconoscimento significativo per la qualità della ricerca dell’Ateneo e del Dipartimento di Medicina – evidenzia Carlo Vascotto – e rafforza la presenza dell’Università di Udine nelle reti internazionali dedicate alle biotecnologie innovative e alla ricerca traslazionale. Il vantaggio portato dagli oligonucleotidi è che non si limitano a controllare i sintomi, ma intervengono sulla causa genetica della malattia. Rappresentano quindi un approccio molto promettente.

«Allo stesso tempo – spiega Vascotto –, queste molecole presentano ancora alcune sfide: nel corpo umano si degradano facilmente, sono difficili da far arrivare in modo mirato alle cellule malate e possono generare effetti indesiderati. Nel corso dei quattro anni di On–Tract lavoreremo per ottenere risultati concreti che permettano di risolvere queste problematiche e di avvicinare queste terapie alla pratica clinica.

«In particolare – sottolinea Carlo Vascotto –, svilupperemo nuove strategie per far arrivare gli oligonucleotidi in modo preciso alle cellule bersaglio, senza danneggiare i tessuti sani, e studieremo metodi di produzione più efficienti e sostenibili, adatti anche a un futuro uso industriale. Inoltre, testeremo le molecole in organoidi, sistemi modello che consentono di valutare l’efficacia dei trattamenti riducendo il ricorso all’uso di animali. L’obiettivo è costruire una base solida di tecnologie e conoscenze che possa accelerare l’arrivo di terapie più sicure, mirate e personalizzate».