In occasione delle iniziative promosse per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre), Arpa FVG ha inaugurato ufficialmente la propria adesione alla campagna nazionale #postooccupato, ponendo un segno permanente di impegno civile all’interno della propria sede istituzionale.
Nata nel 2013, “Posto Occupato” (www.postooccupato.org) è una campagna virale e gratuita che lascia simbolicamente un posto “vuoto” per riempire le coscienze di consapevolezza. Un gesto concreto per ricordare che la violenza sulle donne è un problema culturale e una responsabilità sociale che riguarda tutti.

Quel posto – in una sala riunioni, in mensa, in un spazio comune – viene riservato per sempre a una donna che avrebbe voluto, potuto e dovuto essere lì. Rappresenta tutte le donne che ogni giorno subiscono violenza fisica, psicologica, economica, sessuale e che, in troppi casi, vedono la propria vita spezzata.
La scelta di aderire alla campagna è stata promossa dal Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Agenzia, che conferma il proprio ruolo di presidio per il contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza, favorendo un ambiente di lavoro basato su equità, inclusione e rispetto reciproco.
La necessità di offrire spazi e simboli di riflessione è sempre più urgente, visto che dall’ultima rilevazione ISTAT di quest’anno, i dati parlano chiaro e sono allarmanti: il 31,9% delle donne tra i 16 e 75 anni ha subito almeno una volta nella vita violenza fisica o sessuale e si sta registrando un drammatico aumento, rispetto alla rilevazione del 2014, di casi tra le giovanissime (16- 24 anni), dove si passa dal 28,4% al 37,6% di episodi di violenza subita.
Arpa FVG è da sempre impegnata nella protezione dei beni comuni, nella prevenzione dei rischi e nella promozione di una cultura fondata sul rispetto. Per questo motivo la connessione tra la missione dell’Agenzia e l’adesione a Posto Occupato è naturale: la salvaguardia dell’ambiente, così come quella della dignità umana, richiede attenzione, responsabilità e la capacità di riconoscere e contrastare ogni forma di violenza.
In tal senso, torna alla mente l’immagine evocata da Rachel Carson, nel suo celebre “Primavera silenziosa”, che mostrò come l’incapacità di vedere i segnali di degrado ambientale potesse condurre a un silenzio irreversibile, fatto di nidi vuoti e voci perdute. Allo stesso modo, la sedia rossa di Posto Occupato ci ricorda il rischio di un’altra forma di silenzio: quello delle donne che non possono più parlare: un invito a riconoscere e a non ignorare anche i segnali della violenza contro le donne, per intervenire prima che il silenzio diventi assenza.
Lunedì 1 dicembre, alle ore 10:00, presso la Sala Atlante della sede di Palmanova, alla presenza del Direttore Generale di Arpa FVG, Anna Lutman, del Direttore Tecnico Scientifico di Arpa FVG, Fulvio Stel, e della Presidente del CUG dell’Agenzia Chiara Suraci, è stata collocata una sedia rossa, simbolo della campagna, che resterà per sempre riservata a una donna vittima di violenza. Un gesto semplice ma di grande valore, che ha rappresentato un momento di riflessione condivisa per tutto il personale.
Con questa iniziativa, Arpa FVG rinnova il proprio impegno non solo nella tutela dell’ambiente, ma anche nella promozione di una cultura del rispetto, della parità di genere e della responsabilità sociale. L’Agenzia, in collaborazione con il Comitato Unico di Garanzia, continuerà a sostenere iniziative di informazione e sensibilizzazione volte a contrastare ogni forma di violenza, nella consapevolezza che un territorio sano e una comunità sana si costruiscono anche attraverso relazioni rispettose e libere da sopraffazioni.
Lo spazio inaugurato oggi diventerà un monito silenzioso, una voce per chi non può più parlare, che ricorderà a tutti l’importanza di riconoscere i segnali della violenza e di non voltarsi mai dall’altra parte.
Arpa FVG e CUG invitano chiunque, visitatori e personale, a fermarsi un istante davanti a ogni “posto occupato”, trasformando l’indignazione in consapevolezza e la consapevolezza in azione. Perché la violenza contro le donne è un problema che riguarda tutti. E tutti possono contribuire a eliminarla.