In un mondo sempre più digitale, Gleeden – la prima piattaforma di incontri discreti pensata dalle donne per le donne, con oltre 2 milioni di iscritti solo in Italia – esplora il fenomeno delle infedeltà emotive con un nuovo sondaggio che evidenzia come il concetto di tradimento si stia profondamente trasformando. E le differenze non sono solo tra uomini e donne, ma soprattutto tra generazioni.

I numeri del tradimento digitale

Il sondaggio condotto su un campione rappresentativo di 3.200 utenti italiani della piattaforma ha analizzato le percezioni del tradimento nell’era digitale. Dall’indagine emerge un quadro controcorrente rispetto agli stereotipi generazionali: la Generazione Z mostra un approccio decisamente più rigido – ben il 94% considera il sexting un vero tradimento -, mentre solo il 75% della Gen X la pensa allo stesso modo.

Per la Generazione X, il sexting rappresenta spesso una “zona grigia” (23%), un territorio di sperimentazione che non equivale necessariamente all’infedeltà. Il tradimento rimane fortemente legato ai sentimenti: amare qualcun altro senza che il partner lo sappia è ancora considerato il vero confine da non superare.

Il ‘cuoricino’ è considerato tradimento?

I giovani della Generazione Z dimostrano una visione più fluida e allo stesso tempo più severa: oggi, per loro, può essere tradimento anche un semplice “mi piace” su una storia Instagram o una conversazione privata su una chat. La dimensione social entra nella sfera dell’intimità, e i confini diventano sempre più sottili.

Particolarmente significativo è il divario nella percezione dei comportamenti sui social: il 65% dei giovani tra i 18 e i 27 anni ritiene che mettere un semplice “cuoricino” alle storie di una persona attraente sia già tradire, percentuale che crolla al 25% tra i membri della Gen X. Stesso discorso per i “mi piace” a foto provocanti, considerati infedeltà dal 68% della Gen Z ma solo dal 29% della Gen X.

Il punto di vista dei Millennial (28–43 anni): l’infedeltà è questione di trasparenza emotiva

A metà strada tra la rigidità della Gen Z e la tolleranza della Gen X, i Millennial (28–43 anni) offrono una visione più sfumata del tradimento digitale.
Per loro, la chiave è l’intenzionalità: “Il confine è sottile: se nascondi qualcosa al partner, probabilmente sai che è sbagliato”, racconta un’intervistata.

Il 76% dei Millennial considera il sexting un vero e proprio tradimento, e un numero significativo dichiara di essersi sentito più ferito da una connessione emotiva virtuale che da un evento fisico occasionale.“Ho più paura che il mio partner si confidi emotivamente con qualcun altro che di un tradimento fisico”, si legge tra le testimonianze.

Interessante notare anche la frequente percezione dell’ambiguità di alcuni comportamenti: “Un ‘mi piace’ occasionale non significa nulla, ma se è sistematico diventa sospetto”, affermano in molti. Per questa generazione, la fedeltà emotiva non si misura tanto con i gesti, quanto con il grado di trasparenza nella relazione.

Ancora più sorprendente: oltre il 53% dei Millennial ha chiuso una relazione a causa di un tradimento puramente digitale o emotivo, a conferma di quanto la dimensione affettiva online sia vissuta con estrema serietà. Il tradimento, in fondo, non è definito da ciò che si dice… ma da ciò che si nasconde per paura di essere scoperti.

Differenze di genere e impatto sociale

Anche sul fronte delle differenze di genere emergono sfumature importanti. Il 63% delle donne considera tradimento mettere un “cuoricino” alle storie di una persona attraente, contro solo il 35% degli uomini. Lo stesso vale per le conversazioni private con persone attraenti, ritenute infedeltà dal 63% delle donne rispetto al 47% degli uomini.

Le divergenze si riflettono anche nei comportamenti: l’83% delle donne ha controllato almeno una volta i social del partner, contro il 71% degli uomini, e le reazioni a un possibile tradimento digitale variano: le donne scelgono più spesso il confronto diretto (67%) mentre gli uomini optano più frequentemente per un’indagine silenziosa (29%).

La percezione dell’impatto dei social è condivisa da tutti, ma soprattutto dalle donne: quasi la totalità ritiene che la dimensione digitale abbia reso più facile tradire, e il 48% dichiara di aver scoperto un tradimento proprio attraverso i social, rispetto al 37% degli uomini.

L’evoluzione dei rapporti nell’era digitale

Gleeden vuole raccontare l’evoluzione dei rapporti interpersonali nell’era digitale, mostrando come l’infedeltà emotiva sia sempre più difficile da definire, e come ogni generazione stia riscrivendo le proprie regole del cuore – e del desiderio”, sottolinea Sybil Shiddell, Country Manager di Gleeden Italia. “Cambia il linguaggio, cambiano i confini, ma resta centrale il bisogno di intimità, autenticità e riconoscimento all’interno della coppia. Oggi basta un like o una chat per incrinare la fiducia, eppure non esiste una regola universale. L’unica costante è che il tradimento – digitale o reale – continua a parlare più di emozioni che di atti. Ed è su questo terreno che si giocano le relazioni contemporanee.