Parte dal cuore del Vecchio continente, la sede del Parlamento Europeo a Bruxelles dove oggi si è presentata, e avrà come focus centrale un “progetto Europa” che intreccia centinaia di voci autorevoli della letteratura, della scienza, del giornalismo, della filosofia e dell’innovazione, la 26^ edizione di pordenonelegge, Festa del libro e della libertà. Nell’edificio del Parlamento Europeo dedicato ad Altiero Spinelli hanno portato il loro saluto la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola e l’Eurodeputato Alessandro Ciriani e hanno suggellato l’incontro gli interventi delle Vicepresidenti del Parlamento Europeo Pina Picierno e Antonella Sberna.  Le iniziative sono state illustrate dal Presidente di Fondazione Pordenonelegge.it Michelangelo Agrusti con il direttore artistico di pordenonelegge Gian Mario Villalta: dal 17 al 21 settembre, nella città che si appresta a diventare Capitale italiana della Cultura 2027Pordenone – ecco l’Europa in dialogo: oltre 350 eventi si alterneranno in cinque giorni, con oltre 600 protagonisti internazionali e lo sguardo saldamente puntato sul mondo e i suoi cambiamenti, sempre più vorticosi, raccontati attraverso i libri, i loro autori e autrici. Dal Duemila ad oggi, nel suo primo quarto di secolo, pordenonelegge si è affermato come evento letterario e culturale di riferimento sulla scena italiana.La 26^ edizione del festival consolida le sue radici, convintamente europee, ritrova i progetti e le relazioni approfondite nel tempo e l’attenzione per le aree culturali dove i mutamenti degli ultimi trent’anni si sono mostrati più intensi e contraddittori: quel nodo di nazioni centroeuropee che ha affrontato cambiamenti radicali di regime politico e tuttora vive fasi di costante evoluzione, non lontano dal più estremo confine orientale d’Europa, dove la guerra è purtroppo tornata, dopo 70 anni di pace. 

La Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola ha introdotto la presentazione con il suo saluto: «Pordenonelegge – ha esordito – non poteva scegliere un luogo più adatto della casa dei cittadini europei per presentare la sua edizione 2025, che rivolge uno sguardo attento all’Europa e al suo ruolo.  La lettura ci unisce, attraverso i libri entriamo nelle vite degli altri superando i confini e le epoche, scopriamo emozioni che ci accomunano. Leggere ci fa sentire parte della stessa umanità. La cultura, attraverso la forza delle idee, è oggi il motore che permette di costruire ponti di dialogo. Mi auguro che i nostri figli possano imparare a leggere di più e anche in questa prospettiva il valore di manifestazioni come pordenonelegge è oggi più che mai prezioso. Un luogo nel quale la letteratura diventa straordinario strumento di confronto, lente privilegiata per affrontare con consapevolezza le sfide globali. Ed è perfetta la cornice di Pordenone, città che ospita il festival e si appresta a diventare Capitale Italiana della Cultura 2027: mi congratulo con la vostra comunità per l’impegno intenso nella promozione della cultura, il mio augurio è che pordenonelegge possa continuare ad essere laboratorio di riflessione promuovendo un dialogo aperto e inclusivo». 

«Il fatto che un territorio piccolo come il Friuli Venezia Giulia ospiti nel giro di appena tre anni la  Capitale europea (Gorizia quest’anno) e la Capitale italiana (Pordenone nel 2027) della Cultura non è affatto un caso, ma il frutto di una nuova consapevolezza della potenzialità di quella definita riduttivamente “provincia”  – ha sottolineato, nel corso della presentazione, l’Eurodeputato Alessandro Ciriani, già sindaco di Pordenone –  Ringrazio pordenonelegge per questa 26esima edizione che punta i riflettori sull’Europa: il festival ha l’impagabile merito di averci insegnato che un libro fortifica le nostre scelte di valore, illumina il percorso che vogliamo intraprendere, legittima le nostre scelte. La comprensione del mondo, da qualsiasi profilo, anche conflittuale, diventa più alta e più semplice se si hanno dei compagni di viaggio (spesso tascabili) che mettono in discussione le nostre convinzioni o ci aiutano a renderle più consapevoli e forti». 

La cultura come motore dei cambiamenti verso la conquista dei diritti e della democrazia è parte essenziale del DNA di pordenonelegge, la Festa del libro e della libertà annualmente promossa dalla Fondazione Pordenonelegge.it, presieduta da Michelangelo Agrusti, per la cura di Gian Mario Villalta (direttore artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet, e per il coordinamento della direttrice della Fondazione Michela Zin

«Fondazione Pordenonelegge è fiera di portare nel cuore del Parlamento Europeo il suo impegno culturale lungo oltre 25 anni – ha sottolineato il Presidente Michelangelo Agrusti Pordenonelegge è la Festa del libro e della libertà perché dove non c’è libertà, i libri non si pubblicano. Ed è un festival concepito “sull’uscio della storia”, anche quest’anno sarà osservatorio attivo della realtà contemporaneacon il suo filo rosso europeo: dell’Europa c’è grande bisogno: il Parlamento Europeo è il luogo dove si esprime il massimo della libertà nella complessità delle rappresentanze politiche. Pluralità è la parola d’ordine di pordenonelegge, avremo autrici e autori ucraini, russi, israeliani e palestinesi, e a inaugurare il festival, come segno di attenzione a quanto accade nel mondo e nel Medio Oriente, sarà l’avvocato e attivista iraniana Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace 2003, da anni costretta a lasciare il suo Paese. Sono felice di annunciare che quest’anno ci apprestiamo a inaugurare un’Arena Europa sulle rive del Noncello, e che chiuderemo il festival sulle note dell’Inno alla Gioia – l’inno ufficiale europeo – con il concerto affidato a due Orchestre e due Cori, impegnati nell’esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven”.

«Raccontare la storia e la vita attraverso la geografia umana e spirituale compresa nelle opere degli scrittori e dei poeti è un compito che abbiamo fatto nostro da molti anni – ha spiegato il direttore artistico di pordenonelegge, Gian Mario Villalta – Nel tempo abbiamo valorizzato le differenze europee, lavorando su traduzioni di interesse per il pubblico.  Abbiamo creato relazioni significative sul piano letterario con realtà e istituzioni operanti in molti Paesi. La poesia è un tema di riferimento per il festival e per il nostro lavoro, un ponte di relazioni internazionali.  L’Europa in dialogo a pordenonelegge è il punto d’arrivo di un impegno avviato da molte stagioni, e al tempo stesso l’avamposto per navigare le rotte del mondo che verrà.  Fra i temi della 26^ edizione di pordenonelegge, accanto alla riflessione d’obbligo sugli accadimenti di un anno scandito dall’escalation delle tensioni globali, ci sarà il dibattito a più voci intorno all’Intelligenza Artificiale e alla sua irruzione nellle nostre vite».

Pordenonelegge rinnova annualmente il suo filo rosso con la città di Praga: con la prestigiosa Biblioteca Havel, l’Istituto Italiano di Cultura, il Liceo Ustvani e l’Università Carolina. Un legame altamente simbolico, nel ricordo di Václav Havel, della Charta 77 e della Rivoluzione di Velluto, ma al tempo stesso focalizzato sulla più stretta attualità delle democrazie e istituzioni europee. E sono molteplici le iniziative condotte da pordenonelegge sul piano internazionale nell’ultimo decennio: legate alla Settimana della lingua italiana, con tappe in Romania e in Slovenia, e a breve nuovamente a Praga, nel 2025. Portate avanti in stretta sinergia con gli Istituti Italiani di Cultura, interlocutori di riferimento anche per i progetti dedicati alla poesia: dopo gli incontri di Berlino, Parigi e Madrid, nuove iniziative si apprestano a percorrere i confini di Slovenia e Croazia, Repubblica Ceca e Polonia, risalendo dai Balcani al Baltico.

L’Europa in dialogo a pordenonelegge 2025

Pordenonelegge 2025 si aprirà con l’incontro che vedrà protagonista l’avvocato e attivista iraniana Shirin Ebadi, premio Nobel per la Pace 2003: sarà l’occasione per testimoniare l’attenzione del festival per i temi di stretta attualità. Uno sguardo che si riverbera sul piano dei dialoghi europei: in anteprima nazionale lo scrittore Aleksej Nikitin arriverà a Pordenone con un visto speciale da Kiev e nel suo Di fronte al fuoco, racconterà la storia dell’Ucraina durante la Seconda guerra mondiale, con tratti che somigliano all’attuale invasione russa. Mentre è nato a Kiev e da tempo vive fuori dal suo Paese, dove è ritornato per raccontare la guerra, lo scrittore e giornalista Yaroslav Trofimov, finalista al Premio Pulitzer per il giornalismo internazionale con le sue corrispondenze pubblicate dal Wall Street Journal: a pordenonelegge sfoglieràun affresco letterario epico di amore e di guerra, Non c’è posto per l’amore, qui, restituendo le atmosfere della Kharkiv 1930, capitale della nuova Repubblica socialista sovietica ucraina. E ci saranno Elena Kostioukovitch con Kyiv. Una fortezza sopra l’abisso, e la giornalista Anna Zafesova con Russia. L’impero che non sa morire ci aiuterà a entrare nella «testa» dei russi del nostro tempo, per indagare le dinamiche di potere attive nel regime di Putin. Anche l’ex diplomatico russo Alexander Baunov offre preziosi strumenti con il suo La fine del regime: un libro uscito in Russia, nel gennaio 2023, andato esaurito in pochi giorni mentre il suo autore veniva presto definito un «agente straniero» dalle autorità governative. Nel cuore del Vecchio continente, il giornalista Donato Bendicenti ci porta Al centro della tempesta e racconta L’Europa tra ordine mondiale e disordine globale, in un saggio prefatto dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Cosa resta dell’Europa è il titolo e l’interrogativo centrale del saggio del giornalista Pierluigi Franco, fondatore di Ansa Nuova Europa. Fra le grandi voci letterarie: loscrittore spagnolo Ildefonso Falcones riceverà il Premio Crédit Agricole La storia in un romanzo presentando il suo ultimo libro, In guerra e in amore, e ci saranno l’olandese Jan Brokken, lo scrittore francese Bernard Friot – l’erede di Gianni Rodari – e l’italiana Chiara Carminati, il nederlandese Gideon Samson, la slovena Elvira Mujčić, l’autore croato Robert Perišic, l’irlandese William Wall eil Prix Goncourt des détenus 2023 Mokhtar Amoudi, con un romanzo che è anche denuncia del sistema sociale in cui viene intrappolata l’umanità nelle banlieue fatte di condomini tutti uguali. Dedicate all’Europa molte iniziative:  L’Arena Europa farà il suo esordio a Pordenone: uno spazio dedicato all’Europa lungo il fiume Noncello, il corso d’acqua all’origine della città, Portus Naonis. Sarà un’accogliente tensostruttura posizionata sull’argine e caratterizzata dai colori della bandiera europea, molti eventi qui si alterneranno, nel corso del festival. E nel conto alla rovescia verso il 2027, anno di Pordenone Capitale Italiana della Cultura, la città si vestirà il prossimo settembre dei colori dell’Europa: l’arredo urbano del centro storico sarà scandito da vessilli e bandiere europee nelle giornate di pordenonelegge. A suggello della 26^ edizione, nella serata finale di pordenonelegge domenica 21 settembre alle 20, l’omaggio all’Europa verrà declinato in musica con il “Concerto per l’Europa – Omaggio a GO! 2025”, evento Sinfonico corale per doppia Orchestra e doppio Coro: in scena il Teatro Verdi di Trieste e lo Slovensko Narodno Gledališče sulle note della Sinfonia n. 9 in Re Minore di Ludwig van Beethoven che include il celeberrimo Inno alla gioia, dal 1985 Inno ufficiale dell’Unione Europea.  Sul podio il Direttore Pinchas Steinberg. Sarà un ideale passaggio di testimone tra GO! 2025, Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della Cultura, e Pordenone2027, pochi mesi fa designata Capitale italiana della Cultura. Pordenonelegge rinnoverà il suo filo rosso con la città di Praga e nuove iniziative nel segno della poesia percorreranno i confini di Slovenia e Croazia, Repubblica Ceca e Polonia, risalendo dai Balcani al Baltico.