Sarà sabato 23 agosto, alle ore 14.00, al Rifugio Pellarini (1499 mt., Società Alpina delle Giulie-CAI Trieste, Tarvisio), il secondo incontro del ciclo “Rifugiati in rifugio. Dialoghi per condividere e conoscere”, promosso congiuntamente da ASGI e Università Cattolica del Sacro Cuore, sul tema “In viaggio tra le montagne: tutti gli ostacoli della rotta balcanica”.
Le montagne segnano i confini, le frontiere spesso corrono sulle loro cime. Confini sui quali si sono combattute guerre, e le Alpi Giulie ne sono emblematiche : dalla Prima Guerra mondiale alla Guerra Fredda, le costruzioni militari segnano il paesaggio. Confini che però sono anche capaci di annullarsi per diventare luoghi di incontro tra popoli e culture. La cima è uno spazio condiviso in cui la frontiera svanisce, cancellata dalla stretta di mano tra alpinisti saliti da versanti opposti. In quella stretta di mano, la “frontiera” diventa “confine” nel suo senso proprio di luogo in cui si finisce insieme.
Non per tutti. La frontiera ad est dell’Italia è il luogo in cui si conclude per molti migranti la « rotta balcanica », una via migratoria pericolosissima in cui agli ostacoli naturali si sommano i soprusi e le violazioni dei diritti umani commessi dall’uomo. Ed è proprio dove quella rotta si conclude che vogliamo parlarne, con chi ne è stato protagonista. Shahzad Manzoor, introdurrà l’incontro raccontando il suo viaggio, cominciato in Pakistan quando aveva tredici anni e conclusosi proprio Tarvisio, dove esprime la sua creatività come cuoco all’hotel Il Cervo; continueranno Devisri Nambiar, antropologa culturale e operatrice socio legale, e Anna Brambilla, avvocata di ASGI, esperta di tutela dei diritti umani, che illustreranno i motivi di quel movimento di persone e le responsabilità di Stati e autorità pubbliche per le violazioni dei diritti umani connesse al modo in cui le frontiere sono controllate e gestite. Accompagneranno il dibattito le parole in musica di Nicole Coceancig, vincitrice del Premio Ciampi 2024 con il disco Zohra, che narra la rotta balcanica di una ragazza fuggita dal Pakistan travestendosi da uomo.
Il rifugio Pellarini (cartina Tabacco 019 Alpi Giulie Occidentali-Tarvisiano) può essere raggiunto con vari percorsi. I due sentieri più comuni sono il classico sentiero CAI 616 e il “nuovo percorso”, un po’ più sconnesso segnato con frecce e bollini rossi; entrambi i percorsi comportano 2h circa di cammino per 600m di dislivello e partono dal parcheggio P2 in Val Saisera. L’accesso al rifugio è in autonomia, si raccomanda di verificare il grado di difficoltà del percorso e di essere equipaggiati di adeguato abbigliamento tecnico.
In caso di maltempo il programma potrebbe essere modificato, si raccomanda pertanto di verificare il giorno precedente e il giorno stesso in questa pagina Facebook eventuali aggiornamenti.
