IL FESTIVAL IN OTTOBRE A PRAGA, SUCCESSO DI PUBBLICO ALLA FESTA COMUNITARIA NEL SEGNO DELLA LIBERTÀ

Cinque giornate di successo, baciate dal sole: i libri nelle piazze, le piazze intorno ad autrici e autori italiani e internazionali, ben 667 impegnati in 400 eventi per raccontare il nostro tempo e condividere temi, indagini, speranze, bisogni e sguardi sul mondo. La cifra più autentica di pordenonelegge, la sua capacità di “farsi” festa comunitaria nel segno del libro, si è rinnovata dal 17 settembre ad oggi – domenica 21 settembre – in un’atmosfera radiosa, uno stato di grazia della città e del pubblico, generoso come non mai, che ha affollato 51 sedi di incontro arrivando da tutta Italia e dall’estero. Un’edizione inaugurata al massimo livello istituzionale, con le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e proseguita nella giornata di ieri con il saluto del Ministro della Cultura Alessandro Giuli. Nel conto alla rovescia per la conclusione della 26^ edizione di pordenonelegge, siglata dal Concerto per l’Europa sulle note della Nona Sinfonia di Beethoven, sembra già di sentirlo quell’Inno alla gioia che si leverà in serata dal Teatro Verdi e dalla centralissima Piazza XX settembre, dove centinaia di sedute verranno posizionate per rendere ancora più inclusiva e partecipata la festa di congedo di pordenonelegge e ammirare il concerto anche da fuori, in presa diretta sulla facciata. Sul palco, diretti da Pinchas Steinberg e accompagnati dalle voci di Ana Maria Labin, Deniz Uzun, Antonino Siragusa e Gezim Myshketa, troveremo insieme l’Orchestra e il Coro della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste e l’Orchestra e Coro del Teatro Nazionale Sloveno di Maribor, preparati da Paolo Longo. Un evento che, simbolicamente a conclusione di pordenonelegge, segnerà il passaggio di testimone fra GO!! 2025 Capitale Europea della Cultura, e il 2027, anno di Pordenone Capitale Italiana della Cultura.

Parla di successo, a poche ore dalla conclusione, il bilancio del festival tracciato dal Presidente di Fondazione Pordenonelegge.it Michelangelo Agrusti e dal Direttore artistico di pordenenonelegge, Gian Mario Villalta, alla presenza dei curatori Alberto Garlini e Valentina Gasparet e della direttrice di Fondazione Pordenonelegge.it Michela Zin: «la gioia dell’Inno alla gioia, colonna sonora ufficiale dell’Europa, è anche il nostro stato d’animo, oggi, ed è quanto dimostrano autrici, autori e pubblico in questi giorni – ha spiegato il Presidente Agrusti – Si è così rinnovato il miracolo delle folle che si ritrovano intorno a un libro, nell’ascolto condiviso. Decine di migliaia di cittadine e cittadini – certamente ben oltre centomila – arrivati da tante latitudini d’Italia per mettersi in fila e attendere ordinatamente di prendere posto in sala. Un festival quest’anno ancora più raccontato dai media, a nordest e in tutta Italia, con la grande emozione di enormi bagni di folla fuori dalle sedi degli eventi. Alla Festa del libro e della libertà che viaggia “sull’uscio della storia” si è rinnovata la magia di un incontro fra autrici e autori di Paesi che il nostro tempo sembra dividere – Israele e Palestina, Russia e Ucraina – e che hanno trovato un luogo comune nel quale raccontarsi. Per questo pordenonelegge diventa un vero e proprio osservatorio sull’Europa e i suoi valori, e questo filo rosso proseguirà anche nella 27^ edizione, già in calendario dal 16 al 20 settembre, con un quartier generale che ha avuto il suo esordio in questa edizione, l’Arena Europa, e che ritroveremo l’anno prossimo sulle sponde del fiume Noncello. Intanto il festival proseguirà idealmente a Praga nel mese di ottobre: nella città che per tre anni ha ospitato le nostre anteprime, suggelleremo il 2025 in un gemellaggio culturale rinnovando la collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e l’Università di Praga, con insegnanti e studenti che insegnano e apprendono la lingua e la letteratura italiana, con autrici e autori di quel Paese: cercando di alimentare un vasto movimento di energie culturali, sulla scia della lezione imparata da Vaclav Havel, nella visione di una democrazia umanistica contraddistinta dal primato della libertà. Perché la cultura avvicina, accoglie, unisce».

Grande soddisfazione per il successo della 26^ edizione, che si è riverberato anche nelle vendite dei libri, è stata espressa anche dal Direttore artistico di pordenonelegge Gian Mario Villalta: «il festival – ha sottolineato– è la punta di diamante di un impegno continuativo nel corso dell’anno, di relazioni che si intensificano, dell’attenzione costante a temi e argomenti che proponiamo e si consolidano come tracce portanti nel tessuto culturale locale e nazionale. Il successo di questa edizione trova evidenza anche nel cartellone Junior e Young per le scuole e gli studenti, così come nelle proposte attualissime legate all’Intelligenza Artificiale della Cyber Book Hall. Pordenonelegge ha la grande capacità di coinvolgere persone con idee e orientamenti diversi, accomunati dall’apertura all’ascolto: un segnale per cercare di stemperare l’accanimento divisivo e, incontrandoci, scoprire che non siamo poi così diversi e distanti». Fra i nomi più rilevanti del cartellone 2025 di pordenonelegge certamente l’attivista e avvocata iraniana Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace 2003, gli scrittori spagnoli Ildefonso Falcones, Clara Sanchez, Augustin Martinez e Paco Roca, l’egiziano Ala Al Aswani, i francesi Paul Richardot, Olivier Guez, Julia Deck, il gallese William Wall, l’ucraino Oleksii Nikitin, i russi Alexander Baunov, Boris Akunin e Alexander Etkind, lo scrittore croato Robert Perišić. Fra le anteprime italiane Viola Ardone, Michela Marzano, Stefano Nazzi, Giacomo Poretti, Mario Calabresi, Vittorino Andreoli, Filippo La Porta, e il Supertondelli di Enrico Brizzi, Anche dal Direttore artistico di pordenonelegge uno sguardo su Praga e gli eventi in arrivo il prossimo ottobre: «Faremo tappa con incontri e meeting nell’ambito della Settimana della Lingua Italiana nel mondo: la prospettiva è quella di arrivare a un Protocollo che aiuti a riflettere in modo continuativo sull’Europa, anche attraverso la poesia, ricreando il tessuto di relazioni che univa i poeti europei prima della Seconda guerra mondiale. È già in vista anche una Antologia dedicata ai poeti cechi, che estenderà il progetto editoriale avviato con le Antologie poetiche slovena, croata e, nel 2026, dedicata alla Polonia».