L’Università Popolare di Trieste compie 125 anni di attività e festeggia anche i 60 anni di impegno a favore delle comunità italiane nei Paesi dell’ex Jugoslavia, ora Slovenia, Croazia, Serbia, Montenegro e Bosnia per conto del Governo Italiano. Fondata nel 1899 per rendere l’istruzione accessibile a tutti, l’istituzione continua oggi la sua missione culturale e formativa con una proposta ampia e in costante evoluzione.

«L’Università Popolare nacque quando il Comune di Trieste volle colmare un vuoto culturale e offrire a tutti accesso all’istruzione. Allora si parlava di alfabetizzazione, oggi di competenze digitali e apertura al mondo, ma lo spirito resta lo stesso: rendere la conoscenza un bene comune», spiega il Presidente Edvino Jerian.

Un’offerta formativa per tutte le età
Con sede in piazza Ponterosso, l’Università Popolare conta circa 800 soci e propone ogni anno una quarantina di corsi aperti alla cittadinanza.
«La nostra offerta vuole parlare a tutte le generazioni. Non solo corsi di lingue e arte, ma anche strumenti concreti per affrontare la vita di tutti i giorni, dalle competenze digitali al prendersi cura dei propri cari. In questo modo l’Università Popolare rimane una scuola di comunità, non un semplice ente di formazione», sottolinea Jerian.
«Nell’ottica del continuo miglioramento dell’offerta» – aggiunge il Vicepresidente Paolo Rovis, illustrando nel dettaglio le tante proposte – «abbiamo promosso un’indagine per la valutazione dei corsi 2024-2025, da cui si evincono dati molto interessanti: il 96% degli intervistati si è detto favorevole a rinnovare l’iscrizione all’Ente per poter partecipare ai corsi 2026-2026 e il 97% a consigliare ad altri di farlo; il 98% è rimasto molto soddisfatto della competenza dei docenti, il 90% delle metodologie didattiche e l’86% dei contenuti proposti. L’organizzazione» – conclude Rovis – «considerata molto positiva dal 72%, potrà migliorarsi nel corso di questo nuovo anno formativo»

Per l’anno accademico 2025-2026, le novità riguardano in particolare:
– Corsi di informatica di base e avanzata: dall’uso dello smartphone ai pagamenti digitali, fino alla prevenzione delle truffe online.
– Fotografia digitale e social media.
– Attività per il benessere e la vita quotidiana, come yoga per la terza età, taglio e cucito e il nuovo corso per caregiver, in collaborazione con l’ITIS di Trieste.
Tra i corsi tradizionali,
– Un ricco programma artistico, tra cui una novità dedicata all’applicazione della foglia oro e argento.
– Corsi di lingue: inglese, francese, tedesco, spagnolo, cinese, giapponese, croato e sloveno.

Le preiscrizioni ai corsi sono già aperte: tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.unipoptrieste.it, che presto renderà attivo anche il pagamento online.

Un ponte con le comunità italiane all’estero
Dal 1964 l’Università Popolare sostiene 54 comunità italiane in Slovenia, Croazia, Montenegro, Serbia e Bosnia, in collaborazione con il Ministero degli Esteri, la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Unione Italiana. Le attività spaziano dal supporto alle scuole (docenti, libri di testo, borse di studio) all’organizzazione di eventi culturali come conferenze, mostre e concerti.
«Il nostro compito è mantenere viva la lingua e la cultura italiana, ma anche offrire alle nuove generazioni strumenti per sentirsi parte di una comunità più ampia. Questo significa mandare docenti, organizzare spettacoli, mostre e momenti di incontro: un impegno che portiamo avanti con passione da 60 anni», evidenzia il presidente dell’Università Popolare di Trieste.Le celebrazioni del 21 novembre
L’anniversario sarà celebrato il 21 novembre 2025 con una giornata speciale:
nel corso della mattinata, è in programma  una cerimonia nella Sala del Consiglio Comunale di Trieste, luogo di fondazione dell’Università Popolare.
Nel pomeriggio un incontro con le 54 comunità italiane nel Ridotto del Teatro Verdi e alla sera l’invito allo spettacolo “Aggiungi un posto a tavola” al Teatro Rossetti.
«Non è soltanto un anniversario, ma un’occasione per riflettere sul nostro passato e rilanciare il nostro futuro. Le celebrazioni vogliono essere una festa per tutta la città e un momento di unità con le comunità italiane all’estero», dichiara Jerian.