Nella giornata nazionale di sensibilizzazione, l’IRCCS avianese accende i riflettori sullo stato attuale della ricerca e sulle prospettive future
Il 13 ottobre è la Giornata nazionale dedicata alla sensibilizzazione sul tumore al seno metastatico. In questa occasione, il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, da sempre in prima linea nella ricerca e nella cura del carcinoma mammario, rinnova il proprio impegno nel promuovere consapevolezza, condividere conoscenze aggiornate e riflettere insieme sulle prospettive future.
I NUMERI. Nel corso del 2025, si stima che circa 55mila donne in Italia affronteranno una diagnosi di tumore al seno e oltre 3mila riceveranno una diagnosi in fase avanzata. Sebbene la prognosi dei carcinomi mammari metastatici resti sfavorevole, nell’ultimo decennio si sono registrati progressi significativi nella sopravvivenza, in particolare per i sottotipi molecolari più aggressivi.
“La probabilità di guarigione aumenta quanto più il tumore viene diagnosticato in fase precoce. Questo obiettivo si persegue attraverso l’adesione ai programmi di screening e adottando stili di vita sani anche dopo una diagnosi (non fumare, praticare attività fisica, seguire un’alimentazione salutare, evitare il consumo di alcol)”, sottolinea Luigino Dal Maso, direttore dell’Epidemiologia oncologica.
Un ulteriore elemento di speranza arriva dai progressi della ricerca clinica e traslazionale: le nuove conoscenze sulla biologia del tumore mammario e l’introduzione di nuove terapie più mirate hanno portato a un netto miglioramento delle cure, con un significativo aumento della sopravvivenza e della qualità della vita.
UNITÀ SENOLOGICA. “I risultati raggiunti, in alcuni casi davvero straordinari, sono frutto dei progressi della ricerca scientifica, ma anche della determinazione di molte donne, che hanno contribuito a promuovere consapevolezza e attenzione nei confronti del tumore mammario metastatico”, commenta Samuele Massarut, chirurgo senologo e responsabile della Breast Unit del CRO.
L’Unità senologica dell’IRCCS avianese è fortemente impegnata nella creazione di un percorso integrato e interdisciplinare di presa in carico della paziente, che include ricerca clinica e traslazionale, diagnosi, trattamento e follow-up. Al centro ci sono sempre la persona e la sua qualità di vita, nel rispetto dei più elevati standard internazionali di eccellenza, come quelli riconosciuti da EUSOMA(European Society of Breast Cancer Specialists), la Società europea degli specialisti del tumore al seno.
“Da alcuni anni è attivo un meeting multidisciplinare settimanale nel quale ogni singolo caso di carcinoma mammario metastatico viene discusso collegialmente, focalizzando l’attenzione non solo sulle fondamentali fasi della diagnosi, della stadiazione e della terapia, ma anche sulla gestione del dolore, sulla sofferenza psicologica e sugli aspetti riabilitativi, con l’obiettivo di favorire il miglior equilibrio possibile tra cura e qualità di vita personale, lavorativa e familiare”, conclude Massarut.
DIAGNOSI ALL’AVANGUARDIA. Grazie alla diagnostica avanzata, l’IRCCS avianese è all’avanguardia sia nella fase di diagnosi sia nel monitoraggio della malattia. Nell’ottica di un trattamento sempre più personalizzato, già nel 2018 il CRO è stato tra i primi centri in Italia a introdurre i test di Next Generation Sequencing (NGS) tramite biopsia liquida per la valutazione di mutazioni di vari geni, fra i quali il recettore degli estrogeni (ESR1). “Questo esame, frutto della ricerca molecolare condotta in Istituto, consente d’individuare precocemente la resistenza alla terapia endocrina e rappresenta un requisito fondamentale per garantire l’accesso a farmaci innovativi e più efficaci”, spiega Gustavo Baldassarre, direttore scientifico facente funzioni del CRO e direttore dell’Oncologia molecolare e modelli preclinici di progressione tumorale.
LA RICERCA. Al CRO sono attivi 19 progetti di ricerca per oltre tre milioni di euro, finanziati attraverso bandi competitivi, per studiare come migliorare diagnosi e cura dei carcinomi mammari anche in fase avanzata. Molti di questi sono in corso nella struttura di Oncologia Molecolare dove gli sforzi si concentrano su due principali direzioni, entrambe orientate verso una medicina di precisione e personalizzata. “Da un lato – spiega Barbara Belletti, responsabile del Laboratorio di ricerca traslazionale dei tumori femminili (TReWoT) – studiamo i meccanismi molecolari che determinano la resistenza ai trattamenti, con l’obiettivo d’identificare nuovi bersagli terapeutici in grado di migliorare la risposta clinica e il controllo della malattia. Dall’altro, attraverso l’analisi dei tumori, ricerchiamo biomarcatori predittivi più accurati, utili a selezionare per ogni persona le terapie realmente efficaci, riducendo al minimo trattamenti inutili e tossicità non necessarie”.
CURE SPERIMENTALI. Dopo la diagnosi di carcinoma mammario metastatico, la terapia medica rappresenta il cardine del trattamento. Nonostante i significativi progressi compiuti, la resistenza ai farmaci resta una sfida importante e la risposta alle cure non è sempre prevedibile. Per questo, al CRO sono attivi o in corso di attivazione 60 protocolli sperimentali e studi clinici che permettono di ampliare costantemente le opportunità terapeutiche. “Oggi disponiamo di terapie molto diversificate – spiega il professor Fabio Puglisi, direttore dell’Oncologia medica e prevenzione oncologica del CRO – selezionate in base alle caratteristiche biologiche del tumore e alla storia clinica di ciascuna persona. Grazie ai progressi della ricerca, nuovi farmaci hanno cambiato lo scenario terapeutico, consentendo un controllo della malattia più duraturo rispetto al passato. Gli studi clinici sperimentali che abbiamo attivato al CRO riguardano i vari sottogruppi di carcinoma mammario, con l’obiettivo di offrire percorsi di cura sempre più personalizzati”.