In questi giorni – e fino al 30 novembre – chi transita accanto al Molino Zuzzi – Società di Macinazione, lungo la via che conduce alla stazione di Pordenone, noterà la grande parete dell’edificio illuminata di arancione. Non si tratta di un’installazione decorativa, ma del segno visibile dell’adesione del Soroptimist Club di Pordenone alla campagna internazionale “Orange the World”, promossa dalle Nazioni Unite e da UN Women per dire no alla violenza sulle donne.Grazie alla preziosa collaborazione della famiglia Zuzzi, che ha messo a disposizione uno dei luoghi simbolo di Pordenone, trasformandolo in un faro arancione che richiama tutti a un impegno collettivo e costante, sulla facciata del Molino viene proiettata la locandina ufficiale della campagna: un gesto simbolico, ma potente, che invita la cittadinanza a interrogarsi e a riconoscere l’urgenza di un impegno condiviso contro ogni forma di violenza di genere, comprese le nuove minacce che si manifestano online.

Dal 25 novembre, Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, al 10 dicembre, Giornata dei Diritti Umani, il Soroptimist International d’Italia vive i suoi 16 giorni di attivismo, contraddistinti dal colore arancione, simbolo universale di speranza e di futuro libero dalla violenza. L’iniziativa si inserisce nel progetto della Federazione Europea “Read the Signs of Cyberviolence”, che quest’anno concentra l’attenzione sulla cyberviolenza, una forma di abuso in rapida crescita che coinvolge in modo sproporzionato donne e ragazze.

Il Soroptimist Club di Pordenone, in linea con la campagna nazionale e con le linee guida europee, si impegna a promuovere la cultura della prevenzione, fornendo strumenti per riconoscere tempestivamente i segnali di relazioni tossiche, di controllo, manipolazione e prevaricazione, anche quando si manifestano nel mondo digitale. L’obiettivo è sensibilizzare la popolazione, incoraggiare il dialogo, rompere l’isolamento delle vittime e contribuire alla creazione di ambienti – reali e virtuali – più sicuri.La proiezione sul Molino Zuzzi diventa così un punto luminoso nella città: un invito a guardare, capire e agire.