Martedì 9 dicembre 2025, a partire dalle ore 15, l’Aula Magna del polo goriziano dell’Università di Trieste (via Alviano 18) ospiterà la T4EU International Conference “Standing up for Higher Education in Times of Global Crises”, un appuntamento che mette al centro il futuro dell’istruzione superiore nei contesti di guerra e repressione. L’evento, promosso nell’ambito dell’Alleanza europea Transform4Europe (T4EU), si inserisce nelle celebrazioni per il 25° anniversario di Scholars at Risk (SAR), la rete globale che difende la libertà accademica e protegge gli studiosi sotto minaccia, all’interno del ciclo internazionale “Truth Matters” 2025-2026.

In venticinque anni di attività, SAR – Scholars at Risk ha costruito un movimento globale che unisce università, ricercatori e società civile, promuovendo programmi di protezione, scambi accademici e iniziative di advocacy. La scelta del tema “Truth Matters” richiama l’urgenza di difendere la verità, la conoscenza scientifica e la capacità delle istituzioni accademiche di resistere alle crisi politiche, ai conflitti armati e alle forme di repressione che colpiscono studenti, docenti e personale universitario in molte aree del mondo.

Dopo i saluti istituzionali, la conferenza si aprirà con la presentazione del programma Scholars at Risk e del Free to Think Report 2025, a cura della prof.ssa Elisabetta De Giorgi, Delegata alla Mobilità e relazioni internazionali, e della prof.ssa Roberta Altin, Delegata alla Cooperazione allo sviluppo dell’Università di Trieste. Il rapporto offre ogni anno un quadro aggiornato delle minacce alla libertà accademica a livello globale, costituendo uno strumento di lavoro e un punto di riferimento anche per il mondo dell’informazione.

La prima parte dell’incontro sarà dedicata alla crisi dell’istruzione superiore nella Striscia di Gaza. Al centro della discussione, le condizioni delle università sotto assedio, l’impatto della guerra sulle comunità accademiche, le difficoltà nel garantire continuità didattica e attività di ricerca in un contesto di distruzione di infrastrutture, interruzione di servizi essenziali e insicurezza diffusa.

A presiedere la sessione saranno il prof. Diego Abenante (Storia e istituzioni dell’Asia) e la prof.ssa Giulia Caccamo (Storia delle relazioni internazionali) dell’Università di Trieste. Interverranno Omar Shweiki, direttore di Friends of Palestinian Universities, e il prof. Ahmed Abu Shaban, docente dell’Università Al-Azhar di Gaza e membro del Comitato d’emergenza delle università di Gaza, che porterà una testimonianza diretta sul lavoro degli atenei in tempo di guerra.

La seconda sessione sposterà l’attenzione sul Sudan, dove la crisi politica, le violenze e le restrizioni alle libertà fondamentali hanno ripercussioni profonde anche sul sistema universitario. Qui il tema della libertà accademica si intreccia con il collasso delle istituzioni statali, la frammentazione del territorio e l’insicurezza che colpisce studenti e personale accademico, costretti spesso alla fuga o all’interruzione degli studi. A moderare il dialogo sarà il prof. Federico Battera (Sistemi politici afro-asiatici, Università di Trieste). Ne discuteranno il prof. Munzoul Assal, docente di Antropologia sociale all’Università di Bergen, l’analista politica Irene Panozzo, che da anni segue le vicende storiche e politiche africane e mediorientali, e il prof. Federico Donelli, docente di Relazioni internazionali all’Università di Trieste.