Oltre 240 studenti di 18 classi dell’Istituto omnicomprensivo “Ingeborg Bachmann” di Tarvisio hanno partecipato a 72 laboratori didattici sui temi dell’energia, dei rifiuti e dell’acqua organizzati dall’Università di Udine. In totale quasi 110 ore di lezioni, con contenuti differenziati per età, per gli allievi della scuola primaria e secondaria, di primo e secondo grado, dei plessi di Pontebba, Tarvisio e Ugovizza. L’iniziativa di didattica laboratoriale, intitolata “La bussola di acqua, energia e rifiuti: un percorso per orientarsi verso la neutralità climatica”, rientra nel progetto “Climate compass for municipalities” del programma Interreg Italia–Austria. Il progetto affianca i Comuni di Tarvisio, Renon in provincia di Bolzano, Moosburg, in Carinzia, nel percorso verso la neutralità climatica. Ma una componente essenziale è stata anche il coinvolgimento educativo, ritenuto determinante per attivare processi di cambiamento duraturi all’interno delle comunità.
Le tre municipalità transfrontaliere stanno collaborando alla definizione di azioni concrete di transizione energetica. In lavoro si fonda sull’analisi dei consumi energetici e delle emissioni di anidride carbonica e dei flussi di materiali nei principali settori socio-economici (residenziale, terziario, industriale, turistico).
I laboratori sono stati condotti dai ricercatori del Dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società dell’Università di Udine, Giada Rossi e Federico Venturini, in collaborazione con il corpo insegnante dell’Istituto “Bachmann”. L’obiettivo del percorso è stato quello di favorire negli studenti una maggiore consapevolezza sui comportamenti quotidiani, attraverso la riflessione personale e il confronto collettivo. E questo per arrivare a promuovere l’adozione di buone pratiche in grado di contribuire alla sostenibilità del territorio. Sono state proposte diverse attività laboratoriali per coinvolgere gli allievi e favorire un apprendimento attivo. In particolare, la simulazione dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e non rinnovabili in contesto urbano, l’analisi dei rifiuti prodotti a scuola e un esercizio pratico dedicato alla distribuzione dell’acqua tramite un modello di acquedotto.
Nella primavera 2026 è previsto un evento conclusivo di restituzione, durante il quale gli studenti presenteranno alla comunità scolastica i risultati raggiunti, condividendo conoscenze e proposte per migliorare l’ambiente in cui vivono.
I laboratori hanno riguardato gli alunni delle classi quarte e quinte delle scuole primarie di Tarvisio città e Tarvisio centrale, Ugovizza e Pontebba. Inoltre, tutti gli alunni della scuola secondaria di primo grado di Tarvisio e Pontebba e gli studenti delle classi 2AL e 3AL del liceo scientifico e 2ATT e 3ATT dell’Istituto tecnico turistico.«Nel quadro di un progetto transfrontaliero che ha come principale obiettivo l’adattamento ai cambiamenti climatici – spiega il coordinatore dei laboratori, Andrea Guaran, docente del Dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società dell’Ateneo friulano – risulta di particolare importanza una solida attività educativa indirizzata alle giovanissime generazioni che avranno il compito nei prossimi anni di garantire per il territorio del Tarvisiano un virtuoso equilibrio tra esigenze della società e dell’economia e le richieste pressanti che giungono dall’ambiente, nelle sue diverse componenti».
Debora Madotto, prima collaboratrice della dirigente e coordinatrice del progetto, sottolinea che «per l’Istituto omnicomprensivo “Bachmann” l’ambiente non è solo un tema da studiare, ma un vero e proprio pilastro dell’azione didattica, vissuto come un’estensione dell’aula dove la teoria diventa cittadinanza attiva. Con questo progetto – evidenzia Madotto – si è voluto offrire agli studenti non solo nozioni tecniche, ma una vera e propria “bussola” per navigare le sfide ambientali del nostro tempo, permettendo ai nostri alunni delle primarie e delle secondarie di vivere la neutralità climatica non come un concetto astratto, ma come un impegno civico quotidiano. Gli alunni hanno partecipato agli incontri con partecipazione e sincera curiosità; le riflessioni nate nelle classi hanno consentito di raccogliere “buone pratiche” che confluiranno nel Manuale dell’ecoscolaro, per passare dalle parole ai fatti nel segno della sostenibilità».