Oniwines, la divisione vinicola del Gruppo Oniverse, punto di riferimento della moda e del lifestyle di proprietà della famiglia Veronesi, si prepara a fare il suo debutto ufficiale a Vinitaly 2025, il più importante evento fieristico del settore, in programma a Veronafiere dal 6 al 9 aprile. Con un portafoglio di cantine di prestigio, un approccio innovativo alla valorizzazione dei vitigni autoctoni e una visione contemporanea del mercato, Oniwines si propone come un nuovo protagonista dell’enologia italiana.
Oniwines è nata con l’obiettivo di aggregare e sviluppare cantine d’eccellenza radicate nei loro territori, con un forte orientamento alla qualità e all’internazionalizzazione. Attraverso un piano di realizzazione e acquisizioni mirato, Oniwines ha costruito un portafoglio che copre le principali denominazioni italiane, con un focus su vitigni autoctoni e pratiche enologiche identitarie, diventando così uno strumento di riscoperta di tradizioni antiche per un futuro del vino che genera etichette uniche e inimitabili.
Il gruppo è guidato dal CEO&Owner Federico Veronesi, che si avvale di team locali che parlano la lingua dei loro territori, per garantire l’autenticità delle produzioni.
“Il nostro debutto in una delle manifestazioni di settore più importanti a livello mondiale, segna un passaggio fondamentale per Oniwines: vogliamo presentarci al pubblico come una realtà solida, dinamica e orientata all’eccellenza, con l’ambizione di portare i nostri vini sui mercati internazionali attraverso un approccio basato su qualità, autenticità, sostenibilità e innovazione,” afferma Federico Veronesi.
Vinitaly sarà per Oniwines il palcoscenico ideale per presentare le referenze delle cantine che ha acquisito negli ultimi anni con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio enologico nazionale.
Le aziende, in ordine di arrivo all’interno del progetto, sono:
- Tenimenti Leone (Lazio – acquisita nel 2015)
Situata nel Parco dei Castelli Romani a Lanuvio, sui Colli Albani, è caratterizzata da suoli vulcanici ideali per la viticoltura. Estesa su 72 ettari, di cui 38 a vigneto, coltiva 12 varietà di uve con metodo biologico, puntando su sostenibilità e autenticità. Ospita anche un agriturismo, Il Casale degli Ulivi.
I vini:
Vulc Num (Bellone 100%), fresco e minerale con note agrumate.
Caliga (Vermentino, Bellone e Chardonnay), fruttato e floreale con lievi componenti minerali.
Aspis (Syrah, Merlot e Montepulciano), strutturato con note floreali, speziate e una piacevole tannicità.
- La Giuva (Veneto – acquisita nel 2023)
Acquisita dalla famiglia Veronesi nel 2023, si trova nell’alta Val Squaranto, in Valpolicella, a 400 metri di altitudine vicino al Parco della Lessinia. La cantina valorizza un territorio poco esplorato con vitigni autoctoni e pratiche di qualità sostenibile (sqnpi). I vigneti, caratterizzati da terreni calcarei ricchi di biancone e scaglia rossa, godono di un’esposizione est-ovest inusuale, che intensifica aromi e struttura delle uve. I vini de La Giuva esprimono una Valpolicella visionaria, attenta alla biodiversità e alle sfide del cambiamento climatico.
I vini:
Il Valpo (Valpolicella DOC): fresco e fruttato, con note di ciliegia, erbe aromatiche e spezie come pepe. Affinato 6 -8 mesi in acciaio.
Il Rientro (Valpolicella Superiore DOC): note di marasca, frutta matura, spezie, liquirizia. Affinato 12 mesi in barriques, botticelle e anfore.
Amarone (Valpolicella DOCG): complesso e persistente, con note di marasca sotto spirito, frutta appassita, fiori come viole, cioccolato. Affinato 24 mesi in botticelle e barriques.
Aristide: Amarone d’élite, affinato 36 mesi in barriques nuove, con struttura e finezza uniche.
Recioto (Valpolicella DOCG): dolce e aromatico, con spezie, cacao e frutta matura, affinato 12 mesi in barriques e per il resto del tempo in bottiglia.
- Podere Guardia Grande (Sardegna, realizzata)
Nasce nel 2022 e viene inaugurato nel 2024 ad Alghero per volontà della famiglia Veronesi. Situato su un promontorio che domina Capo Caccia e Porto Conte, il podere coltiva vitigni autoctoni come Vermentino, Cannonau e Cagnulari, esaltando le caratteristiche uniche del territorio.
Le vigne crescono su suoli sabbiosi, argillosi e ricchi di ciottoli di quarzite, influenzate dal vento di Maestrale che accresce le note di sapidità. Il paesaggio è segnato dalla macchia mediterranea, con querce secolari e mirto, creando un ecosistema armonioso. Attualmente, i vigneti sono in conversione al biologico per preservare l’integrità ambientale.
I vini:
Saldenya (100% Vermentino): paglierino con riflessi verdolini, esprime note tropicali di ananas e litchi, pompelmo e camomilla, con spiccata mineralità e sapidità marina. Fresco ed elegante, con finale persistente.
Saldenya 85 (100% Vermentino): prodotto in edizione limitata, nasce dall’antica vigna di costa (età media 40/50 anni). Avvolgente, strutturato, con una freschezza che evoca frutti esotici e una chiusura sapida. Affinato sur lies in tonneau di rovere francese, promette longevità e svela una straordinaria eleganza.
Alguasanta (100% Cannonau): rosato, al naso si caratterizza per eleganti note di pesca, rosa e zagara. Fragrante e intenso.
Nascimento (100% Cannonau): rosso rubino con sentori di more, mirtilli, ribes nero e sfumature floreali di rose e viole. Caldo e avvolgente, bilanciato da una buona freschezza.
L’Alghè (100% Cagnulari): rosso rubino con aromi di frutti rossi, ciliegia sotto spirito, spezie ed eucalipto. Strutturato, sapido e speziato nel finale.
4.Villa Bucci (Marche – acquisita nel 2024)
Villa Bucci è una prestigiosa cantina marchigiana, simbolo della rinascita del Verdicchio, grazie alla visione di Ampelio Bucci che, dagli anni ’70, ha valorizzato questa varietà nei Castelli di Jesi. Nel 2024, la proprietà passa alla famiglia Veronesi, con Federico Veronesi alla guida, proseguendo l’eredità di eccellenza.
La filosofia della cantina si basa su qualità, attenzione al terroir e innovazione. Le vecchie vigne sono coltivate con grande cura e salvaguardate con tecniche come la dendrochirurgia. I vini, tutti biologici, beneficiano dell’affinamento in botti di rovere di Slavonia, che conferiscono ai vini complessità e longevità.
I vini:
Bucci Classico (Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore): vino raffinato, con note di fiori bianchi, agrumi e mandorla. Ha una deliziosa bevibilità, è equilibrato, sapido e persistente.
Pongelli (Rosso Piceno DOC): blend di Sangiovese (50%) e Montepulciano (50%), esprime aromi di frutti rossi, ciliegia e spezie dolci. Morbido e armonico, con tannini vellutati. È un rosso che si può servire leggermente fresco
Villa Bucci Riserva (Castelli di Jesi Verdicchio Riserva DOCG Classico): Verdicchio di grande eleganza e longevità, affinato 18-24 mesi in rovere. Note di anice, tiglio e mandorla in un gioco di sfumature, che poi ritroviamo in un palato con struttura avvolgente ed equilibrato, un finale lunghissimo.
Villa Bucci Rosso (Rosso Piceno DOC): Montepulciano (70%) e Sangiovese (30%). Affinato per almeno due anni in grandi e vecchie botti di rovere, esprime note di amarena e spezie orientali. I tannini setosi e la freschezza sono bilanciati; il finale è persistente ed elegante con lungo potenziale evolutivo.
Infine, il 6 aprile alle 18:00, Palazzo Maffei a Verona ospiterà la presentazione del libro Villa Bucci, scritto dalla critica enogastronomica Cinzia Benzi e arricchito dagli scatti dello studio milanese Brambilla Serrani. Questa monografia ripercorre la storia e l’evoluzione della storica cantina marchigiana, oggi parte del portfolio di Oniwines, attraversando la visione di Ampelio Bucci, imprenditore e pioniere del Verdicchio dei Castelli di Jesi, fino ad arrivare a Federico Veronesi, che ne raccoglie l’eredità per portarla nel futuro.



