L’iniziativa, proposta dal Centro di Solidarietà Charles Péguy e co organizzata dal Comune capoluogo, si svolgerà in Prefettura dall’8 al 21 novembre
Un’esposizione sull’uomo Alcide De Gasperi, attraverso le sue parole, gli scritti di quanti lo hanno conosciuto, immagini, documenti, manifesti d’epoca. È la proposta che per il mese di novembre fa il Centro di Solidarietà Charles Péguy di Belluno, portando nel capoluogo la mostra “Servus inutilis. Alcide De Gasperi e la politica come servizio”.
L’esposizione, che vede la co organizzazione del Comune capoluogo, sarà ospitata nei locali del Palazzo della Prefettura dall’8 al 21 novembre, si compone di cinque sezioni tematiche: “Dalla pazienza alla speranza” illustra come le esperienze di fallimento e sofferenza, vissute con fede nella Provvidenza e fedeltà agli ideali democratici, abbiano permesso a De Gasperi di maturare una visione positiva della storia e un rinnovato impegno per il bene comune; la sezione “Costruire la pace” mostra come la sua visione della pace si estenda anche alla predisposizione d’animo con cui l’uomo si relaziona con gli altri, promuovendo il dialogo internazionale e la collaborazione leale; l’essere “uomo di confine”, nato e cresciuto in un’area transfrontaliera, ha portato De Gasperi a lavorare per l’unificazione politica, economica e militare del continente europeo, fondata su una comune matrice di civiltà; la sezione “La nostra Patria Europa” restituisce il senso del suo impegno nel garantire un futuro di pace all’Italia, ancorandola saldamente all’Occidente; la sezione conclusiva, “Un uomo unito”, fa emergere, attraverso libri, voci, video, fotografie, giornali e, soprattutto, la testimonianza della figlia Maria Romana, il ritratto personale e toccante dell’uomo.
«Con “Servus inutilis. Alcide De Gasperi e la politica come servizio”, mostra curata dalla Fondazione De Gasperi e proposta per la prima volta lo scorso anno al “Meeting per l’Amicizia fra i popoli”, vogliamo conoscere e riflettere su una persona fondamentale per l’Italia e l’Europa del secondo dopoguerra, una persona che, crediamo, abbia molto da dire anche all’Italia e all’Europa del nostro tempo» spiega Rudy Zerbinati, presidente del Centro di Solidarietà Charles Péguy. «Crediamo possa essere una bella opportunità per approfondire i tratti più attuali del suo pensiero e del suo operato. Un’occasione per confrontarsi con il significato di una politica intesa davvero come servizio, tema quanto mai centrale nel contesto odierno».