Perché amiamo i cattivi nelle storie?Cosa ci affascina dei personaggi oscuri, degli antagonisti, dei colpevoli? Perché spesso sembrano più vividegli eroi?
La Fondazione Danieli ospita due incontri con Alberto Garlini, scrittore, saggista e curatore di pordenonelegge, che ci guiderà tra maschere tragiche, ribelli, antieroi e mostri, per attraversarequel territorio ambiguo in cui il riso smaschera il potere e la menzogna implode nel quotidiano, e per capire come i “cattivi” parlano di noi, delle nostre paure, delle nostre contraddizioni. Il primo incontro,
Perché i cattivi ci fanno ridere?, sarà giovedì 30 ottobre alle 15.00: da Shakespeare ai fumetti, da Dickens a Roald Dahl, la letteratura è piena di personaggi oscuri, sadici, meschini… ma irresistibilmente comici. Pensiamo a Iago che inganna con eleganza, al professor Umbridge più temuto di Voldemort, o ai criminali pasticcioni di Dahl, di Amis o di McEwan: ridere dei cattivi ci consente di esorcizzare la paura, smascherare il potere, e talvolta persino simpatizzare con l’antieroe. Una riflessione sul fascino ambiguo del ridicolo, dove l’ironia diventa strumento critico e il comico una maschera tragica.

Giovedì 13 novembre alle 15.00 ci sarà Il male dentro di noi, in cui appunto esploreremo il male come dimensione interiore, intima e sfuggente, attraverso l’analisi di L’Avversario di Emmanuel Carrère. Al centro, la figura reale di Jean-Claude Romand, uomo qualunque eppure capace di costruire un’intera esistenza di menzogna, fino al gesto estremo dell’omicidio della propria famiglia. Carrère ci pone davanti a una domanda inquietante: quanto del male di Romand ci riguarda? Quanto l’avversario che lo abita è anche dentro di noi. Non è il mostro esterno, l’altro da sé, ma l’uomo accanto, lo specchio deformante di una normalità che implode. A partire da questo caso esemplare, si rifletterà sul male come fallimento dell’identità, menzogna esistenziale e abisso interiore. Attraverso riferimenti alla letteratura contemporanea, alla psicoanalisi e alla teologia, si cercherà di interrogare non tanto il colpevole, quanto la nostra capacità – o incapacità – di riconoscere il male in noi stessi. che poi è la categoria del perturbante.
Per partecipare agli incontri è necessaria la tessera associativa della Fondazione Danieli (via G. B. Beltrame 22, Buttrio). Per prenotarsi chiamare il numero 3398165846 (preferibilmente su Whatsapp).