Lunedì 4 agosto 2025 alle ore 18:30 presso la sede della sesta circoscrizione di Trieste, in Rotonda del Boschetto n.6, Davide Stocovaz presenterà il libro “Versi di Luce” all’interno della rassegna “Atmosfere Letterarie”, evento ideato da Paolo Silvari in collaborazione con il comune di Trieste.

Quanti amori e quanti ricordi abbiamo lasciato andare. Sguardi capaci di avvolgerci in carezze insostituibili e parole fitte come il buio delle notti senza luna. Emozioni capaci di scavare abissi e, allo stesso tempo, nutrire desideri nuovi. Amore scaccia amore e dolore scaccia dolore in un’altalena di riflessi cangianti che solcano i sentieri del nostro vivere. I versi di Davide sono un omaggio a ogni nostro amaro ricordo, le sue parole ci abbracciano, a ogni nostra speranza, le sue parole ci avvertono. E lo fanno con il coraggio di chi è capace di sognare, di chi conosce la natura difficile dei sentimenti, ma non sa rinunciarci. Il suo non è solo un percorso individuale, ma una risposta collettiva dove ogni verso diventa un frammento di un tutto più grande, un atto di relazione: con se stessi, con l’altro, con il mondo. Le donne, i paesaggi, i baci, le lacrime sono al tempo stesso reali e irreali, metafore di un sistema di analogie in cui i significati si sovrappongono e si smarriscono, rivelando, in uno slittamento continuo di senso, la fluidità di ogni identità e di ogni esperienza. Non si tratta di un semplice sguardo introspettivo, ma di un movimento dinamico che si nutre di tensioni e conflitti, che riconosce il buio per poter cercare un bagliore, un’aspirazione che non si arrende.

Versi di luce è un’invocazione alla possibilità di ricostruire, di dare un senso nuovo a quel che sembra smarrito, uno strumento per ridare significato alle relazioni, nel loro splendore e nella loro fragilità. “Vita, ti ammiro!” è un grido che risuona in queste pagine, un inno alla bellezza che permane, nonostante tutto. Come “i sogni di cristallo che resistono al corrodere del tempo”, come il peso degli anni che si fa macigno sulle spalle. Una poesia che non ha paura. Ed è, anzi, il luogo dove l’incompiutezza è accolta, dove l’ambivalenza emotiva non viene cancellata, ma vissuta, esplorata, trasfigurata.

Grazie Davide per aver tracciato la mappa di un cammino che ci appartiene intimamente, per aver portato alla luce le dissonanze e le piccole verità nascoste che solo la poesia sa far risplendere. Non temere mai l’estremo, il frastuono, l’intensità dei contrasti. La poesia, come la vita, è fatta di pugni nello stomaco e abbracci, di risate e di lacrime.

Dei tuoi canti di amore, di dolore, di realtà scegliamo di farne tesoro.

Mariangela Vella

Tre poesie da Versi di luce (Le lettere scarlatte edizioni)

NELLE TENEBRE…

…si soffoca ogni respiro.

Il cuore pulsa lento.

La voce diviene lamento

e si smorza in un sospiro.

Il mondo si fa oscuro.

La vita diviene tormento.

Pare interminabile questo momento.

Non pare esservi luogo sicuro.

Ed è proprio nelle tenebre

che si cela la forza interiore

capace di far rivivere il cuore

e tutto appare meno lugubre.

Nella debolezza si trova la forza

per riprendere questo viaggio

tra risate, lacrime e coraggio,

così tutta l’anima si rafforza.

CREDO…

…che il silenzio possa uccidere

che tutto si possa condividere

che un’anima si possa salvare

che s’impara, col tempo, ad amare.

Credo

che le tenebre siano necessarie

che le lacrime siano ordinarie

che si possa danzare da soli

che ognuno compie i suoi voli.

Credo

che la vita sia puro veleno

che non si possa farne a meno

che nuovi colori siano possibili

che si riesca a dare forma agli invisibili.

E credo, voglio farlo,

che Dio non sia morto

che sia una donna a dover scegliere un aborto

che esista ancora una politica per il popolo

che non si pensi sempre al proprio comodo.

E credo

che anche stasera mancherai

che un domani mi amerai

che un Noi futuro sia possibile

che ogni cicatrice sia guaribile.

HO BISOGNO DI ME

Credevo che la felicità,

la mia felicità, fossi tu.

Ma quanto sbagliavo.

È bastato un giro di vento

e mi sono ritrovato da solo,

vagabondo in un deserto morto.

Nell’ora più oscura della notte

ho realizzato che nemmeno tu

puoi ferirmi o uccidermi,

almeno che io stesso non te lo permetta.

E no, tesoro del tempo passato,

non te lo permetto né ora né mai.

Ho bisogno di me,

per sentirmi ancora vivo.

Ho bisogno di ritrovarmi

nel sole che brucia la faccia,

nel sussurro delle foglie,

nella maestosità di un albero,

nel volo di un uccello.

Sarà risveglio dei sensi

ritorno alla pace interiore senza tempo.

Certo, sarò lontano da te

ma poco importa,

adesso ho bisogno di me

e di me solamente.

Davide Stocovaz è nato a Trieste nel 1985.

È autore e sceneggiatore, tra i suoi romanzi ricordiamo Zanne nelle Tenebre e Addendum per Editrice GDS, AbissiOmbra di Morte per Elison Publishing, Il Mostro del Buio per la Dark Abyss Edizioni, La Giungla dell’OrroreKrampus, la leggenda è vivaLa Testa dello Skullzlag e Carnivores per la Delos Digital, Il Re delle Dolomiti per Edikit e Tones-Stagione 0, scritto con Omar Soffici, per la White Cocal Press.

Nel 2010 vince il Primo Premio Internazionale per la Sceneggiatura Mattador, dedicato a Matteo Caenazzo.

Alterna il percorso in narrativa con la stesura di poesie. La sua prima raccolta poetica Sussurri nel Vento è stata pubblicata dalla Ensemble Edizioni, seguita poi da I Respiri dell’Anima edita da Versi Edizioni.

Collabora con diverse riviste online con la stesura di racconti e poesie.

Visceralmente legato alla sua città natale, continua il suo percorso nella narrativa.

Il libro è acquistabile presso tutte le librerie e i canali on-line:

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