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CHIUDE CON OLTRE 3 MILA VISITE MIND THE GAP, PER IL FINISSAGE UN INCONTRO SU STEREOTIPI COLLETTIVI RAZZISTI DI MATRICE COLONIALE

Inserito da Paolo Bencich | Mar 13, 2025 | Cultura | 0 |

CHIUDE CON OLTRE 3 MILA VISITE MIND THE GAP, PER IL FINISSAGE UN INCONTRO SU STEREOTIPI COLLETTIVI RAZZISTI DI MATRICE COLONIALE

Oltre 3 mila visitatori in appena tre mesi. Bilancio più che positivo per “Come costruisci le immagini dell’altro?, la mostra ospitata a Casa Cavazzini a Udine e realizzata da Altreforme in collaborazione con il Comune di Udine nell’ambito dell’ottava edizione di Mind The Gap.

E proprio domenica 16 marzo, ultimo giorno di apertura dell’esposizione curata da Lorenzo Lazzari, Altreforme ha voluto salutare il suo pubblico con un incontro-dialogo tra Invernomuto, artisti di una delle video installazioni in mostra, e Mackda Ghebremariam Tesfaú, dottoressa di ricerca in Sociologia e ricercatrice indipendente.

Alle 11, sempre a Casa Cavazzini, infatti, partendo dagli spunti offerti dall’esposizione e, in particolare, dall’opera di Invernomiuto MALÙ – Lo Stereotipo della Venere Nera in Italia [censored], 2015 (Video HD, colore, suono, 30′ 8”), si avvierà una riflessione “post coloniale” sull’uso di linguaggi visivi e verbali.

Partendo dagli esiti delle Guerre napoleoniche, passando dalle esibizioni della cosiddetta “Venere ottentotta” nel XIX secolo, ma anche per il colonialismo fascista in Abissinia, il cinema e la televisione italiana dagli anni Sessanta in poi, e arrivando quindi allo scandalo “Rubygate”, l’opera analizza la costruzione dell’immagine del corpo nero femminile nella società italiana. Attraverso il montaggio critico, Invernomuto restituisce queste immagini nella forma di un video-saggio che evidenzia il perpetuarsi nelle decadi di stereotipi collettivi razzisti di matrice coloniale.

La partecipazione all’incontro è libera fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni: www.projectmindthegap.it.

Biografie

Invernomuto è il nome con cui Simone Bertuzzi (Piacenza, 1983) e Simone Trabucchi (Piacenza, 1982) collaborano dal 2003. Con base a Milano, Invernomuto è autore di progetti di ricerca articolati nel tempo e nello spazio, da cui derivano cicli di opere fra loro interconnesse. A partire da una base teorica comune, Invernomuto tende a ragionare in modo aperto e rizomatico, sviluppando differenti output che assumono la forma di immagini in movimento, suoni, azioni performative e progetti editoriali, nel contesto di una pratica definita dall’utilizzo tanto disperso quanto puntuale di media differenti. Entrambi gli artisti sviluppano inoltre linee di ricerca individuali, con i progetti musicali Palm Wine e STILL.

Tra le mostre recenti: ECHOES, Haus der Kunst, Monaco (2025); Panorama Monferrato, Castagnole (AT); Cabaret Voltaire, Zurigo (2024); Pinksummer, Genova (2023). Il loro lavoro è stato presentato a: Bourse de Commerce, Parigi (2024); Kunstmuseum Liechtenstein, Vaduz; MACRO, Roma (2022); Liverpool Biennial 2021 (2021), Galleria Nazionale, Roma; 58a Biennale di Venezia (2019); Tate, Londra; Manifesta 12, Palermo (2018).

Mackda Ghebremariam Tesfaú è dottoressa di ricerca in Sociologia e ricercatrice indipendente. Ha ricoperto ruoli di insegnamento in istituzioni di prestigio come l’Università di Padova, l’Università IUAV di Venezia, NYU Florence e Stanford Florence. Si occupa di studi decoloniali ed educazione antirazzista, con particolare attenzione all’intersezionalità tra razza, genere e classe. E’ curatrice presso Centrale Fies per la fellowship dedicata ad Agitu Ideo Gudeta.

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Paolo Bencich

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