L’attuale contesto macroeconomico, caratterizzato dal moltiplicarsi di elementi di incertezza e instabilità, pone sempre più al centro dell’agenda dell’imprenditoria familiare delle regioni del Nord Est d’Italia i temi legati ai conflitti geopolitici e alle tensioni commerciali, indicati da oltre il 70% del campione intervistato; anche le problematiche poste dalla volatilità dei mercati, dalla bassa crescita economica, soprattutto in Europa, dagli attacchi informatici, dall’andamento del prezzo dell’energia e dall’evoluzione delle normative sulla transizione energetica sono segnalate come rilevanti e ciascuna di esse è citata da più del 50% dei family business oggetto d’indagine.

In questo quadro, sono cinque le sfide ritenute particolarmente attuali dall’imprenditoria familiare del Nord Est: l’80% sta valutando gli impatti delle tensioni commerciali internazionali sullo sviluppo competitivo e l’evoluzione dei fattori critici di successo nel mercato locale e globale; circa il 70% sta lavorando a iniziative per favorire l’efficienza energetica e la riduzione dei consumi, misurando impatti diretti ed indiretti delle emissioni, mentre oltre il 60% prevede di dover realizzare significativi cambiamenti nei propri sistemi e strutture tecnologiche, anche tramite investimenti rilevanti e assunzione di nuovi talenti manageriali. Inoltre, più del 50% ha difficoltà ad anticipare l’evoluzione della domanda dei clienti e creare una value proposition differenziante rispetto ai concorrenti e oltre la metà sta rivalutando la propria supply chain in termini di rischio, resilienza ed economici, puntando anche all’internalizzazione o al reshoring di alcune attività.

Sono questi alcuni degli spunti principali emersi dall’aggiornamento della “Family Business Survey”, realizzata da BDO e che ha coinvolto un campione rappresentativo delle aziende familiari delle regioni del Nord Est. Lo studio sarà presentato nel corso dell’evento “Navigare l’incertezza: scenari e opportunità di sviluppo per le imprese familiari del Nord Est in tempi complessi”, organizzato da BDO e CUOA Business School in programma per il 10 giugno presso Villa Valmarana Morosini a Altavilla Vicentina (VI), alla presenza di alcuni rappresentanti di importanti famiglie imprenditoriali del territorio.

I trend M&A nel Nord Est: la conferma di un mercato vivace

Durante l’evento saranno presentati i dati relativi alle operazioni di fusione e acquisizione nel Nord Est: nel primo trimestre 2025 sono state effettuate 43 transazioni, un valore in linea con quello registrato nello stesso periodo del 2024, rappresentando il 17,3% del totale dei deal italiani nei primi tre mesi dell’anno.

Durante lo scorso anno le operazioni M&A nelle regioni del Nord Est d’Italia sono state 159, un dato sostanzialmente stabile rispetto a quello del 2023 e pari al 12% del totale dei deal registrato a livello nazionale. Il valore aggregato ha superato i 5 miliardi di euro. Il Veneto risulta la regione più attiva per numero di deal, con una quota pari al 74,2% del totale del Nord Est, seguita da Friuli-Venezia Giulia con il 17,6% e Trentino-Alto Adige con l’8,2%.

A livello settoriale, il comparto Industriale/Manifatturiero si conferma quello di maggior interesse, rappresentando il 36,3% del totale delle operazioni del 2024, seguito da quello Consumer con il 15%. Considerando l’ultimo quinquennio, la percentuale di transazioni effettuate da private equity risulta in leggera crescita, passando dal 30,9% del totale dei deal nel 2019 al 33,5% nel 2024, mentre è in lieve decrescita le operazioni da parte di player industriali (dal 69,1% nel 2019 al 66,5% nel 2024).

L’indagine di BDO ha inoltre permesso di individuare i driver principali che, anche in risposta alla situazione generale di incertezza, che guideranno l’attività di M&A nel corso dei prossimi tre anni:

• il progressivo consolidamento tra operatori nel settore industriale per affrontare le sfide dei mercati internazionali collegate all’attuale incertezza ed alle guerre commerciali internazionali;

• le acquisizioni di aziende estere al fine di espandere il footprint industriale, diversificare la presenza commerciale a livello mondiale e acquisire competenze tecniche ed industriali distintive in settori ad alto valore aggiunto;

• la prosecuzione dell’attivismo dei fondi di Private Equity in termini di operazioni di add-on, exit e impiego di capitali in segmenti di mercato con forti prospettive di sviluppo;

• il ruolo dei Family Office locali e nazionali in club deal all’interno di operazioni M&A nel mid-market;

• l’accelerazione dei passaggi generazionali con la creazione di nuove prospettive di gestione del patrimonio familiare;

• lo sviluppo di joint venture e alleanze strategiche internazionali come primo step di sviluppo strategico per linee esterne.

Le operazioni M&A dei Family Office del Nord Est: attesa una ripresa nel 2025

L’analisi realizzata da BDO ha riguardato inoltre le operazioni di fusione e acquisizione guidate dai Family Office delle regioni nord-orientali. Dopo la flessione registrata nel 2024, in cui si sono effettuate complessivamente 6 transazioni, nel 2025 si attende una ripresa: nei primi 4 mesi dell’anno, infatti, sono già state realizzate 4 operazioni.

I Family Office del Nord Est preferiscono effettuare investimenti diretti muovendosi come singoli operatori, piuttosto che aderire a operazioni in modalità Club Deal. Infatti, da inizio 2018 ad aprile 2025, sulle 91 operazioni buyside mappate, quasi la metà (il 49,5%) sono state realizzate come investitore singolo, il 37,4% attraverso Club Deal – cioè un investimento in cui un gruppo ristretto di investitori, spesso privati o istituzionali, unisce le proprie risorse finanziarie per acquisire una partecipazione in un’azienda, solitamente con l’obiettivo di crescita e valorizzazione – con sponsor (che guidano il processo di investimento e forniscono supporto strategico, oltre al capitale finanziario) e il restante nella modalità Club Deal senza sponsor.

A livello settoriale, i Family Office del Nord Est preferiscono aziende target nei settori Consumer, protagonista del 35% del totale dei deal, Industriale (con una quota del 20%) e Information Technology (con l’11%). Mentre nei primi due comparti la modalità di investimento principale è quella del singolo investitore, nel settore IT la prevalenza è quella del Club Deal con sponsor.

Considerando infine l’aspetto geografico, il 79% delle aziende target delle transazioni hanno sede nel Nord Italia, in particolare in Veneto (36 operazioni) e in Lombardia (26). L’intero Nord Est (Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige) totalizza 44 delle 91 operazioni complessive. L’analisi di BDO ha infine evidenziato che le famiglie e i Family Office del Nord Est sono caratterizzate anche da un respiro internazionale: nel periodo considerato, infatti, ben 7 operazioni, pari all’8%del totale, hanno visto come target delle Società basate all’estero.

“Alla luce della situazione di incertezza e instabilità dei mercati a livello globale, l’indagine realizzata da BDO ha contribuito a individuare le sfide ritenute prioritarie dagli imprenditori delle aziende familiari del Nord Est e i driver che, in risposta a questo contesto macroeconomico, guideranno i trend delle operazioni M&A, permettendo di mantenere una buona vivacità nel mercato locale,” sottolinea Nicola Anzivino, Partner Advisory Services di BDO.

“Lo studio fa emergere chiaramente l’esigenza sempre più diffusa di una gestione professionale del patrimonio familiare, che dovrebbe essere amministrato seguendo i criteri di una vera e propria impresa, mirando a massimizzare i rendimenti, ottimizzare le spese e governare attentamente i rischi. Occorre quindi definire una policy d’investimento che stabilisca limiti chiari e precisi, identificando obiettivi di rendimento e rischio in un orizzonte di medio-lungo termine. Tale strategia dovrebbe adottare un approccio olistico, includendo, ove presenti, anche il family business e il patrimonio immobiliare. Sotto questi aspetti, abbiamo notato, in particolare negli ultimi due anni, un incremento rilevante nella asset allocation della componente obbligazionaria fixed income, mentre il sentiment nei prossimi 12 mesi vede una propensione a far crescere la quota di investimenti nel settore azionario e di quelli diretti in Società e Club Deals,” conclude Anzivino.

Nota metodologica

La ricerca “BDO Family Business Survey _ Focus Nord Est” è basata su interviste, svolte tra i mesi di marzo e aprile 2025, a 30 imprenditori, amministratori delegati e direttori generali di Family Business delle regioni del Nord Est d’Italia (Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige) con un fatturato tra i 50 milioni e i 2 miliardi di euro e attualmente clienti di BDO. 

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