La prima andrà in scena mercoledì 2 luglio all’auditorium di Lestizza

Una giovane sposa friulana di fine Ottocento, alle prese con i rituali matrimoniali documentati dal professor Gian Paolo Gri nel suo libro “Cose dell’altro mondo”, e un’artista contemporanea alla ricerca di una nuova definizione del Femminile: è sul filo di questo confronto tra epoche e culture diverse che si sviluppa lo spettacolo “Crac”, nuova produzione del Teatro del Silenzio di Udine, al debutto mercoledì 2 luglio (sipario alle 20.45) nell’auditorium comunale di Lestizza.

Il titolo, “Crac”, evoca il suono di un bastoncino spezzato e lanciato alle spalle, antico rituale che segnava per la sposa l’accettazione della separazione dalla famiglia d’origine: un gesto simbolico, che nello spettacolo diventa la metafora dell’apertura al cambiamento, della sua accettazione.

In scena, insieme all’attrice e autrice Federica Sanservero, la giovane cantautrice Cristina Spadotto (del cui cd “Il canto della dea” sarà disponibile, nell’occasione, la ristampa) e la danzatrice Sufi Francesca Ferah della Bernardina, la cui partecipazione conferisce al progetto una dimensione internazionale.

Il linguaggio scenico fonde gestualità e parola, creando un ponte fra generazioni e, appunto, dimensioni sociali e culturali lontane. L’approccio narrativo, influenzato dalle tecniche della clownerie (grazie alla consulenza di Davide Peressutti, di Circo all’Incirca), offre un’esperienza teatrale che sfida i canoni tradizionali delle rappresentazioni sceniche. A firmare scenografia e costumi è Gioele Lodolo.